Purtroppo il bilancio della tragedia sul ghiacciaio della Marmolada è ancora provvisorio
Il soccorso Alpino

Sei morti e otto persone ferite. Ma è purtroppo ancora provvisorio – dice una nota del soccorso alpino – il bilancio delle persone coinvolte a seguito del distacco del seracco dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto punta Rocca. Il seracco è una formazione a torre o pinnacolo di un ghiacciaio. Si è trattato di una valanga di neve, ghiaccio e roccia che nel suo passaggio ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate, alcune rimaste travolte.
Al momento sono stati recuperati 8 feriti – due trasportati all’ospedale di Belluno, uno più grave a Treviso, e cinque a Trento – mentre sei persone sono state rinvenute senza vita. Non si conosce ancora il numero definitivo di alpinisti coinvolti. Secondo l’Ansa, sono 17 gli alpinisti coinvolti.
Secondo le prime informazioni – riporta sempre l’Ansa – il distacco sarebbe avvenuto nel tratto che porta da pian dei Fiacconi a punta Penia per la via normale alla vetta della Marmolada. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha raggiungeto Canazei dove è stato allestito un Punto operativo.
Diciotto persone sono state fatte evacuare dalla cime di punta Rocca e sono state fatte rientrare tutte quelle che si trovavano più in basso. Si stanno verificando le auto parcheggiate per cercare di capire se e quanti manchino ancora all’appello. La Marmolada è interdetta al pubblico al momento.
Per il rischio di nuovi distacchi, l’elicottero di Trento sta provvedendo alla bonifica dell’area con la Daisy Bell e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori. La “Daisy bell” è una campana che viene attaccata all’elicottero tramite un gancio baricentrico, è sospesa con una corda da 25 metri e il peso è di 750 chili. È una attrezzatura aeronautica dotata di bombole contenenti idrogeno e ossigeno miscelati che detonando creano un’onda d’urto in grado di fare slittare a valle strati di neve instabile. L’esplosione viene innescata tramite un telecomando posizionato a bordo dell’elicottero che fornisce indicazioni al pilota specificandogli dove deve posizionarsi.
Sul posto gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell’Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino.