giovedì, 28 Marzo 2024
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Vigodarzere: taglio del nastro per il primo Bosco Urbano

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È stato inaugurato a Vigodarzere il Primo Bosco Urbano. L’intervento è stato, interamente pagato con un contributo ricevuto dal Comune.

Si tratta del primo passo, come ha annunciato il Comune, di una pianificazione di riforestazione urbana che vedrà impegnata l’amministrazione di Vigodarzere nei prossimi anni.

Nel 2021 il consiglio comunale, con un apposito atto amministrativo, aveva aderito all’unanimità al Paesc Piano d’azione per l’energia sostenibile ed il clima, ritenendo lo sviluppo sostenibile un valore imprescindibile. Tra le innumerevoli azioni inserite nel Paesc anche quella della riforestazione urbana atta alla mitigazione del clima e volta a contrastare le isole di calore. Il bosco è stato inaugurato alla presenza di un centinaio di studenti della scuola Moroni, mattinata passata parlando di ambiente e dell’essere ambientalisti.

Nel bosco viene praticata  la fienagione che consiste nello sfalciare l’erba ad inizio estate e poi in autunno, questo permette la diffusione delle forme vegetali endemiche determinando un aumento della biodiversità. Le fioriture presenti per tutta la stagione favoriscono l’impollinazione da parte degli insetti pronubi.

Il Bosco è stato intitolato a Rachel Carson biologa e zoologa americana considerata la madre dell’ambientalismo. “La sua opera principale, motore della nascita dei vari movimenti ambientalisti – spiega l’assessore all’Ambiente, Alessandra Bergaminè stata ‘Primavera silenziosa’ di cui ho regalato copia agli insegnanti. Agli studenti invece è stato regalato il libro ‘L’uomo che piantava gli alberi’ di Jean Giono oltre ad unar boraccia offerta da Etra per evitare l’uso della plastica”.

“Il primo Bosco urbano – prosegue Bergamin – si inserisce In un più ampio contesto che parla di cambiamenti climatici ed inquinamento, Credo sia evidente a tutti come siamo precipitati all’interno dei cambiamenti climatici senza quasi rendercene conto. L’essere umano e i potenti della Terra sordi agli appelli che da anni giungono dalla comunità scientifica, stanno mettendo a repentaglio la vita di tutti noi. Ricordo la grande delusione nel novembre 2021 quando proprio alla fine Cina ed India si sono sfilate dall’accordo di decarbonizzazione durante il Trattato Internazionale per il Clima di Glasgow. Quindi il carbone che doveva essere consegnato alla storia verrà solo ridotto. Viene così rinviata la dipendenza energetica dai combustibili fossili, principali responsabili dei gas serra e quindi del riscaldamento globale. Attualmente, a causa del conflitto in Ucraina e la crisi energetica dovuta ad una ridotta importazione di gas dalla Russia verranno riaperte le centrali a carbone in Italia”.