Ferrarin: “Si scrive alta velocità si legge tempesta a Vicenza. Che durerà dieci anni”

Ferrarin: “E 1.6 miliardi di euro potranno perfino non bastare”

Sul progetto Tav interviene nuovamente l’ex consigliere comunale Daniele Ferrarin, ora in forza a Europa verde: “Si scrive Tav e si legge tempesta a Vicenza, perché è ciò che si sta per abbattere sulla città a causa soprattutto alle opere compensative previste: nuove strade, sottopassi, cavalcaferrovia, parcheggi, una nuova mini-stazione in fiera, demolizioni, eccetera”.

“Tutto questo dovrebbe essere realizzato in un arco di tempo di 10 anni, un periodo lunghissimo durante il quale può mutare nuovamente la concezione di trasporto, ma durante i quali 1,6 miliardi di euro previsti potrebbero non essere sufficienti. La città subirà il più grande stravolgimento dal dopoguerra in poi, tutto questo con un impatto ambientale e sociale tutto da definire e con il preoccupante silenzio della attuale amministrazione comunale.”

Aggiunge la consigliera regionale Cristina Guarda: “È necessario fornire garanzie non soltanto in termini di produzione di polveri sottili fortemente nocive per la salute, ma anche di salvaguardia delle acque. Gli scavi non devono mettere in pericolo le nostre falde, ricordiamoci che siamo in una provincia famosa per la presenza nel sottosuolo di sostanze inquinanti come i Pfas. Bello parlare di nuove ciclabili verso la stazione, ma è importante che non si tratti di pura esasperazione ingegneristica che poco ha a che fare con i reali servizi effettivamente richiesti dai cittadini. Inoltre l’impatto sull’ambiente è una questione seria e complessa che va valutata secondo un ampio spettro di dati e questioni, tra questi l’impatto sulle nostre acque. A Verona e in alcuni Comuni della nostra provincia la questione delle falde e dei Pfas in fase di lavori per la Tav è già stata posta, mentre a Vicenza non ancora.”