Tanti auguri a tutti i Gaetano! Un santo illustre anche in Sudamerica
Tanti auguri ai Gaetano! Oggi è il loro onomastico, nel giorno in cui la Chiesa cattolica fa memoria di San Gaetano Thiene. Quest’anno ricorrono i 542 anni dalla nascita, perché il futuro santo nacque il 1° ottobre 1480 a Vicenza e morì il 7 agosto 1547 a Napoli. Alcune curiosità sulla sua vita. I genitori (entrambi nobili: papà era un Thiene e la mamma una Porto) lo chiamarono così in memoria dello zio famoso, professorone a Padova, che era nato appunto a Gaeta. Laureato in diritto a Padova, non esercitò mai l’avvocatura ma diventò prete e alfiere della controriforma cattolica: Gaetano Thiene fondò l’ordine dei teatini, il primo di chierici regolari nato dopo la controriforma. Li volle chiamare così in onore di Gian Pietro Carafa, suo amico e confratello diventato vescovo di Chieti, in latino Theate. Carafa diverrà poi papa Paolo IV.
La venerazione di San Gaetano è diffusissima nel Napoletano, città in cui visse e operò negli ultimi 14 anni di vita. Basta pensare a quanti Gaetano si trovano nel teatro napoletano: ce ne sono due di importanti nelle commedie di Eduardo De filippo, ma uno dei protagonisti della scarpettiana “Miseria e nobiltà” (scritta dal padre di Eduardo) è proprio don Gaetano, cuoco che ha fatto fortuna.
A Napoli a San Gaetano è dedicata una statua nella piazza omonima, in piena Spaccanapoli, di fronte alla chiesa di San Paolo maggiore, dove si stabilì nel 1533. San Gaetano è compatrono di Napoli assieme a San Gennaro. Le ultime ricerche attribuiscono a lui la “invenzione” del presepe napoletano. Lo definisce così a chiare lettere padre don Gaetano M.a Magenis in una biografia del santo pubblicata a Venezia nel 1726 e ora conservata nella biblioteca di Santa Maria della Sanità a Napoli.
La tradizione dei presepi a Napoli è straordinaria, basta pensare al “Natale in casa Cupiello” sempre di Eduardo, e prosegue ancora oggi con le statue artigianali in vendita a San Gregorio armeno. San Gaetano, definito santo della Provvidenza, è molto venerato nel Sudamerica, terra di emigrazione italiana. È anche il patrono del lavoro e, per attrazione, dei disoccupati. I dipinti che lo ritraggono sono presunti: non esistono immagini a lui contemporanee.