Sicurezza idraulica a Ponte San Nicolò con “Ponte dea Guerra”: automazione e controllo a distanza del sostegno idraulico.

Un nuovo intervento per la messa in sicurezza idraulica del territorio comunale. Un tema particolarmente sentito in paese e per questo meritevole di una continua attenzione. Il Comune ha firmato un protocollo d’intesa con il Consorzio di bonifica Bacchiglione per l’automazione e il controllo a distanza del sostegno idraulico denominato “Ponte dea Guerra”.
Si tratta di un vecchio manufatto di regolazione delle acque, dotato ancora di paratoia manuale, lungo lo scolo Ponte San Nicolò, posizionato poco prima della confluenza nello Scolo Inferiore di Terranegra in prossimità di via Santi Martino e Solferino. Con un investimento da 75 mila euro, di cui 50 mila euro messi dal Comune e il rimanente dal Consorzio che realizzerà l’intervento, saranno realizzati l’automazione e il telecontrollo del sostegno, con anche la sostituzione della paratoia esistente e la motorizzazione di quella nuova.
In questa maniera, in caso di un evento atmosferico intenso, l’automazione, il telecomando e il telecontrollo del “Ponte dea Guerra” permetteranno di ridurre i tempi di apertura della paratoia del sostegno stesso.
L’assessore Rinuncini: “Intervento da vedere nel contesto più ampio dell’intero bacino Maestro”
“Si tratta di un intervento davvero importante che va visto nel contesto più ampio dell’intero bacino Maestro – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Enrico Rinuncini- che copre una superficie di 2.833 ettari ricadente nel nostro territorio e in quelli di Albignasego e Padova. Le acque del bacino vengono raccolte dallo scolo Maestro, dove confluisce proprio lo scolo in questione, che le immette nel Roncajette-Bacchiglione tramite la chiavica del Maestro o mediante l’impianto idrovoro del Maestro che ha una portata massima di 14 mila litri al secondo nel caso di livelli elevati nel fiume”.
Tre interventi pianificati dal Comune di Ponte San Nicolò
L’opera rappresenta il terzo tassello di una serie di interventi pianificati dal Comune nell’ultimo decennio per mettere in sicurezza un territorio particolarmente fragile.
“Dopo l’alluvione del 2010 siamo subito intervenuti in via Giotto ai confini con Casalserugo- ricorda Rinuncini – dove c’era una sorta di imbuto per la presenza di un ponte storico che non consentiva un adeguato deflusso delle acque nei momenti di piena, specie durante le bombe d’acqua, dei fossi di scolo. Le idrovore che pescano l’acqua da questi fossi e le riversano nel Bacchiglione funzionavano ma questo restringimento di fatto ne rendeva vana l’azione. Il problema è stato risolto con un intervento da oltre 320 mila euro. Lo scorso anno è stata invece la volta del cantiere da 150 mila euro, cofinanziato insieme al Consorzio e al Comune di Padova, in corrispondenza del ponte sullo scolo Maestro di via Boccaccio per la realizzazione di un “by-pass” idraulico che ha permesso di aumentare la sicurezza idraulica delle zone di Roncaglia, Rio, Pozzoveggiani e Salboro”.