A Ponte San Nicolò l’artista locale Enrica Zaggia ha realizzato un murales per ricordare Falcone e Bosellino.
In via Aldo Moro, non lontano dal municipio, ci sono da tempo degli ulivi piantati a ricordo dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Dal luglio i loro volti, insieme con quello degli uomini delle rispettive scorte che hanno perso la vita negli attentati mafiosi del 1992, appaiono immortalati, tutti insieme, in un suggestivo murales che ha trovato posto nella nuova piazza del quartiere.
A realizzarlo è stata Enrica Zaggia, artista locale, assieme anche ai ragazzi di terza media che stanno partecipando al centro estivo organizzato dell’associazione Oibò. Proprio i ragazzi hanno seguito nei giorni scorsi un momento formativo sulle figure dei due giudici promosso dall’amministrazione comunale con l’associazione Avviso Pubblico. Un filo rosso particolarmente vivo e sentito in un paese che la sua vittima di mafia, Matteo Toffanin, l’ha ricordata proprio qualche mese fa.
In occasione del 30 esimo anniversario dell’attentato a Borsellino, si è tenuta una cerimonia pubblica in cui alla fine il murale è stato reso visibile e consegnato alla cittadinanza.
Assessore Gasparin: “Passandoci davanti dobbiamo pensare a cosa stiamo facendo per sconfiggere la mafia”
“Passandoci davanti – ha detto l’assessore Alessia Gasparin– siamo tutti invitati a fermarci e pensare a cosa stiamo facendo, nella nostra quotidianità, per sconfiggere la mafia. Si tratta di un’immagine che vuole dare valore alla memoria e possa servire a rafforzare il senso di comunità unita per combattere questa piaga”. Durante l’inaugurazione i ragazzi hanno letto dei passaggi delle ultime ore di vita del giudice assassinato a Palermo in via D’Amelio.
“Come diceva proprio Borsellino– ha ribadito il vicesindaco Gabriele De Boni nel suo discorso ufficiale la lotta alla mafia deve essere un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, specialmente le giovani generazioni “le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità, quindi complicità”.Abbiamo un debito morale nei confronti di queste persone che vediamo sul murales, abbiamo il compito di portare avanti la loro lotta. La mafia esiste. La mafia è ovunque. La mafia uccide. Solo con la memoria di questo sacrificio e dei sacrifici di tutte le vittime di mafia possiamo lottare insieme per costruire un futuro di legalità e lo dobbiamo fare come comunità perché tanti occhi vedono meglio, perché tante voci fanno più rumore, perché tanto coraggio fa meno paura”.
Alessandro Cesarato