martedì, 19 Marzo 2024
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Porto Viro, stop causa caldo per il furgone del gelato Tropical 2

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Il furgone rosa della gelateria Tropical di Porto Viro attivo nella spiaggia di Barricata si è fermato dopo vent’anni per il troppo caldo.

Quest’anno a Ferragosto gli affezionati della spiaggia di Barricata hanno dovuto rinunciare al buon gelato artigianale. Il furgone rosa della gelateria Tropical di Porto Viro non c’era al solito posteggio. Il caldo torrido di questa stagione non ha permesso ai titolari Claudio e Giuseppina Moretto, associati a Confartigianato Polesine, di proseguire l’attività ambulante nelle vicinanze della splendida spiaggia dorata di Porto Tolle, interrotta prima del previsto. “Purtroppo non si poteva stare così tante ore sotto i 40 gradi – spiega Claudio -, ci dispiace tanto ma anche il gelato ha bisogno di condizioni più favorevoli per essere gustato”.

Gli inizi della gelateria Tropical di Porto Viro

Claudio e Giuseppina hanno iniziato l’attività nell’’84, da giovanissimi, quando hanno aperto la prima gelateria a Porto Viro, all’epoca Contarina o Donada, ma l’idea di un’azienda itinerante non li ha mai abbandonati. Così nel 2001 decidono di acquistare un furgone attrezzato per portare il loro gelato artigianale in quei paesi lontani, nel cuore del delta del Po, dove la gente doveva fare chilometri per prendere un gelato e spesso rinunciava, accontentandosi di quelli confezionati ed industriali. Giuseppina è così partita per Boccasette, Pila, Scardovari, Ca’ Venier e ha iniziato col megafono a richiamare gli abitanti ed invitarli ad assaggiare un ottimo gelato artigianale. E’ stato un successo. Ormai le famiglie attendevano con entusiasmo l’arrivo del furgone rosa e facevano la fila per una vaschetta da mettere in freezer in attesa del passaggio successivo.

“Proprio come il carretto dei gelati dei primi del Novecento – spiega Claudio Moretto –, era una scommessa all’epoca, ma il nostro pensiero andava alle persone anziane, a quelle sole, volevamo portare un po’ dell’allegria estiva anche a loro. Oggi è diventata una tradizione a cui anche noi non potremmo rinunciare. Iniziamo a marzo e proseguiamo fino a metà ottobre. Del resto questi paesi polesani così lontani da tutto, erano abituati agli ambulanti che portavano generi alimentari, stoffe, detersivi, a piccoli supermercati su quattro ruote”.

Il successo del furgone Tropical 2

Il furgone Tropical 2 è talmente conosciuto in bassopolesine che anche le scuole elementari e gli asili nido lo prenotano per festeggiare con i bambini la fine dell’anno scolastico con un buon gelato. “Riceviamo tantissime richieste ma purtroppo non riusciamo a soddisfarle tutte perché l’ultimo giorno di scuola è uguale per tutti e noi siamo costretti a fare una cernita delle tappe a seconda dei chilometri una dall’altra. Andiamo a Rosolina, a Volto, anche a Bottrighe quest’anno e proponiamo un prezzo promozionale per ogni coppa o cono gelato”.

I due coniugi però conducono con successo anche la gelateria Tropical di Porto Viro, ma la preoccupazione per loro è quella di non poter assicurare un ricambio generazionale. “Le nostre figlie hanno scelto altre strade, – afferma Claudio una è architetto, l’altra lavora alla Telecom, ma le capisco. Questo è un lavoro di sacrificio, io ho iniziato la mia prima stagione a Jesolo esattamente 50 anni fa, ero giovanissimo, frequentavo la scuola alberghiera di Adria. Bisogna svegliarsi presto la mattina, lavorare il sabato e la domenica, non c’è tempo per amici o la famiglia. Nel periodo della pandemia con il lockdown il nostro invito era di stare a casa, che il gelato glielo portavamo noi. Non ci siamo mai fermati. Serve tanta passione per fare l’artigiano”.

“Artigianato è tradizione, è un lavoro che si tramanda, è sacrificio, è amore per ciò che si fa. L’esempio di Claudio e Giuseppina – commenta il presidente di Confartigianato Polesine Marco Campion dovrebbe farci riflettere su quali strade dobbiamo intraprendere per non disperdere questi valori, aiutando i giovani a riscoprire la gioia di poter godere di un successo diverso da quello virtuale dei social, ma costruito con le proprie mani, usando creatività e passione, mettendo a frutto magari l’esperienza imparata ai genitori. La soddisfazione nel vedere il cliente che torna e ti ringrazia per quello che fai è impagabile, soprattutto perché lo vedi attraverso i loro occhi e non solo dai like ricevuti”.