Nel trevigiano violazione di un divieto di ritorno a Pieve di Soligo, spaccio a Silea, furto a Conegliano e truffa a Dosson di Casier.
Violano il divieto di ritorno a Pieve di Soligo: denunciati
La Stazione Carabinieri di Pieve di Soligo (TV) ha denunciato all’Autorità Giudiziaria un 53enne di nazionalità marocchina ed un connazionale 21enne, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine, per inosservanza di provvedimento dell’Autorità. I due stranieri, infatti, sono stati controllati dai militari dell’Arma nel pomeriggio di ieri, a Pieve di Soligo (TV), presso il “centro Balbi”, una zona commerciale di quel comune, benché entrambi fossero destinatari di provvedimenti di divieto di ritorno nel citato Comune, recentemente emessi (giugno e luglio 2022) a loro carico dalla Questura di Treviso.
Spaccio a Silea
A Silea (TV), all’esito di perquisizione d’iniziativa effettuata dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Treviso, un 23enne del Burkina Faso è stato deferito per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Lo straniero è stato trovato in possesso, presso la propria abitazione, di 35 grammi di marijuana già suddivisi in alcuni involucri e ciò fa ritenere che lo stesso stesse per smerciarli illecitamente a suoi acquirenti.
Furto a Conegliano
Denunciato il furto, avvenuto presumibilmente nei giorni a cavallo di Ferragosto, in danno di un asilo nido di Conegliano (TV) dove ignoti dopo aver forzato una porta laterale si sono introdotti all’interno della struttura, sita in via Masaccio della città del “Cima”, impossessandosi di alcune decine di euro in contanti e di una decina di cartucce per stampanti. Indagini in corso dei Carabinieri della Stazione di Conegliano.
Truffa online “al contrario” a Dosson di Casier
Truffa on line “al contrario” scoperta dai Carabinieri di Dosson di Casier (TV) che hanno denunciato due persone, un 18enne ed una 44enne del milanese. In favore dei due, già noti alle Forze dell’Ordine, una 46enne trevigiana veniva indotta a effettuare ricariche su carte prepagate per complessivi 1.000 Euro nell’erronea convinzione di riscuotere (al contrario appunto) il pagamento per un set di pneumatici usati posti in vendita dalla donna su un sito di annunci economici.