giovedì, 28 Marzo 2024
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Treviso, il Sindaco “scende in piazza” contro il governo Draghi

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Il Sindaco che “scende in piazza”, la propaganda e la solita “Lega di lotta e di governo”. Una riflessione di Gigi Calesso.

Non sono stato tra i sostenitori del governo Draghi (a differenza della Lega) ma la fine di questo esecutivo (provocata, più o meno consapevolmente, da alcune delle forze che lo sostenevano, M5S, Lega e Forza Italia) è arrivata per motivi che nulla hanno a che fare con le sue politiche economiche e in un momento in cui un governo nel pieno dei suoi poteri sarebbe stato molto utile, se non addirittura necessario.

Trovo quindi originale che il Sindaco di Treviso, importante esponente di uno dei partiti che prima hanno voluto il governo Draghi e poi l’hanno affossato, dichiari adesso tutta la sua insoddisfazione per quello stesso governo in cui siedono come ministri e sottosegretari numerosi suoi compagni di partito, il governo le cui scelte economiche e di politica estera (comprese le sanzioni alla Russia e l’invio di armi all’Ucraina) sono state sempre sostenute dai parlamentari leghisti.

Comprendo e condivido le preoccupazioni del Sindaco per la situazione sociale in città: non a caso noi di Coalizione Civica per Treviso ci siamo posti e abbiamo posto all’amministrazione questo problema fin da quando l’epidemia da Covid era ancora molto diffusa, proprio perché non era difficile intuire che sarebbero state molto pesanti le conseguenze della pandemia sull’economia, sui redditi, sulle condizioni delle famiglie, in particolare dei gruppi sociali più deboli. Siamo rimasti inascoltati a lungo e ora che il Sindaco condivide le nostre preoccupazioni non possiamo che essere solidali con lui.

Quello che non convince la Coalizione Civica per Treviso

Quello che non convince, invece, è questo “scendere in piazza”, questo attacco al governo (di cui la Lega fa parte) perché ripropone uno schema leghista a cui siamo abituati da decenni, quello del “partito di lotta e di governo” che non esita a utilizzare le posizioni di potere per lottizzare le poltrone e neppure a contestare l’azione del governo stesso per mietere consensi populisti.

E’ comprensibili, anzi è positivo, che un Sindaco condivida i problemi e le preoccupazioni dei propri cittadini fino a manifestare con loro (quante critiche e accuse di “strumentalizzazione politica”, però, proprio dalla Lega quando qualche sindaco di centrosinistra ha preso posizioni contro i governi di centrodestra…).

E’ meglio, però, che attivi i propri “canali di comunicazione interni” per far arrivare la voce dei trevigiani a ministri, sottosegretari e parlamentari leghisti (in provincia di Treviso le altre forze politiche non hanno componenti del governo).

Per “scendere in piazza” forse è meglio attendere il 26 settembre, giusto per evitare che le manifestazioni dei cittadini e dei loro sindaci si confondano con le iniziative di propaganda elettorale.

Gigi Calesso – Coalizione Civica per Treviso

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