giovedì, 28 Marzo 2024
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Vicenza, accoglienza da star per l’ex premier Conte al festival delle “Fornaci rosse”

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Mille persone – e non solo Cinque Stelle – fanno ressa attorno al presidente del Movimento

Un’accoglienza da star per l’ex premier Giuseppe Conte a Vicenza alle “Fornaci rosse”

Delle due l’una: o al parco Fornaci si sono dati appuntamento tutti i Cinque Stelle (non solo) vicentini oppure Giuseppe Conte ha un carisma tale da affascinare ben oltre i confini del suo Movimento. Personalmente, propendo per la seconda ipotesi. L’incontro conclusivo della nona edizione del festival “Fornaci rosse” – il nome è tutto un programma e la frequentazione è esattamente come l’immaginate – è stato preceduto da mezz’ora buona di ressa attorno all’ex premier. Telecamere e giornalisti da tutto il Veneto ma anche da Roma (una trasmissione su tutte: “L’aria che tira”) hanno alzato un primo muro attorno a Conte. Il secondo l’hanno eretto, ed è stato invalicabile, i fans e i simpatizzanti. Molti certamente cinque stelle, ma non solo. C’erano anche insospettabili giuristi, funzionari, dipendenti pubblici. Evidentemente, la pacatezza di quello che si definiva “l’avvocato del popolo” al suo esordio quattro anni fa è ancora una calamita potente.

Conte, in quanto ex premier, ha la sua scorta. Che ha avuto il suo bel daffare a fargli spazio attorno. Si sono impegnati anche i giovani dell’organizzazione, ma con scarsi risultati e non per loro responsabilità. Se i Cinque Stelle prenderanno, in percentuale, tanti voti quanti i selfie scattati con il presidente al parco Fornaci saliranno più un alto dell’11% di cui sono gratificati dai sondaggi, peraltro in crescita. Percorrere dieci metri tra il sottopalco e il bar per una birra è stata un’impresa per Conte e la scorta. Altro piccolo bagno di folla vicino al bancone, mentre iscritti con tagliando sul petto e simpatizzanti attendevano pazienti il turno con il cellulare in mano pronto a scattare. Una ressa, in altre parole, tanto che qualcuno ha pensato di indossare la mascherina per evitare ogni rischio di possibile contagio.

Mille gli ingressi al parco Fornaci contati dagli organizzatori: tra questi anche la senatrice di Bassano Barbara Guidolin, peraltro ricandidata alle politiche del 25 settembre. Insomma, è stata un’accoglienza da star per Conte, con applausi scroscianti all’ingresso che poi hanno ritmato tutto l’intervento, quasi un monologo con poche interruzioni del moderatore, giusto per fargli prendere fiato. In un’ora di discorso Conte ha toccato tutti i temi: dall’Ucraina (“condanniamo la Russia senza se e senza ma”) alle dimissioni del governo Draghi (“ci hanno tirato per i capelli”), dalla lotta alle disuguaglianze dei suoi governi al futuro del movimento (“si può dire quello che si vuole di noi, ma siamo sinceramente progressisti”). Ma quello che diceva dal palco è stato meno importante dell’abbraccio da parte del suo popolo. Neanche Andrea “Pojana” Pennacchi qualche sera fa è stato festeggiato così. Il Pojana, però, ha fatto ridere oltre che pensare.