giovedì, 25 Aprile 2024
HomeVicentinoVicenzaVicenza, la serliana di Palladio ora diventa "street art" con il misterioso...

Vicenza, la serliana di Palladio ora diventa “street art” con il misterioso Paul Serliana

Tempo di lettura: 2 minuti circa

L’artista a Vicenza la dipinge ovunque per insegnare ai concittadini il bello

Un’opera all’incrocio di viale Crispi dipinta da Paul Serliana che, appunto, effigia serliane palladiane ovunque

Architettura e street art si uniscono nelle opere di Paul Serliana, misterioso artista che omaggia Palladio denunciando i luoghi dell’abbandono a Vicenza. Agisce di notte lasciando traccia del suo passaggio in città con un disegno divenuto anche la sua firma e il suo marchio di fabbrica: una serliana palladiana. Lo scrive anche “serliana” nei disegni.

La sua vera identità non la divulga ma il suo nome d’arte, Paul Serliana, è conosciuto su Instagram dove si trovano le immagini delle opere che l’artista ha realizzato a partire dall’ottobre 2020 in numerosi luoghi sfitti e abbandonati di Vicenza.

Archi a tutto sesto affiancati simmetricamente da due aperture sormontate da un architrave apparsi non solo sui resti del teatro Eretenio, ma recentemente anche sui pannelli lignei che delimitano l’ingresso di quello che un tempo era il palazzo delle poste nel cuore del centro. Un omaggio grafico alla città e al Palladio come spiega Paul Serliana in una story su Instagram, a proposito della scelta del suo simbolo: “A Vicenza tutti dicono “ah che bella la basilica palladiana”, ma non sanno neanche cosa stanno guardando. Non ne faccio una colpa a nessuno, però è così”.

Architettura e street art si fondono quindi in un’unica declinazione per porre l’accento sul passato, ma anche sul degrado cittadino e le brutture. L’arte diviene denuncia e al contempo riflessione sulla storia e l’identità di Vicenza.

Per alcuni questi murales sono “imbrattature”, per altri una forma espressiva che richiama alla memoria un altro progetto artistico che in città ha fatto molto discutere: i bambù stilizzati realizzati dalla street artist Freak Of Nature, al secolo Federica Agnoletto, celebre non solo per aver mappato con i sui disegni verdi una novantina di negozi sfitti in tutto il centro storico, ma anche per aver rivestito con tele colorate la struttura di Borgo Berga nel 2015.

Opere che, come spiegato dalla stessa artista “desiderano uscire dagli schemi tradizionali per riportare l’arte ad una sua funzione civica e sociale come strumento per dare una diversa percezione degli spazi pubblici”. Ma non tutti la pensano così, anche se i suoi colori non imbrattano perché sono lavabili.

Sara Panizzon