Don Bepi, classe 1949 di Mirano, fondò nel 1978 assieme a don Giulio Bertazzo il centro giovanile salesiano di San Giusto nell’allora Donada
È stata accolta con entusiasmo la richiesta fatta al consiglio comunale portovirese da parte del Gruppo Missionario San Giusto ODV, di conferire la cittadinanza onoraria al salesiano don Giuseppe Miele, da anni attivo in Madagascar. Don Bepi, classe 1949 di Mirano, fondò nel 1978 assieme a don Giulio Bertazzo il centro giovanile salesiano di San Giusto nell’allora Donada. E mentre quest’ultimo continuò la sua opera in paese per svariati anni, don Miele partì nel 1981 per il Madagascar, lasciando però nei portoviresi un ricordo indelebile. Tra le motivazioni della richiesta, come spiegato dalla presidente del GM – attivo dal 1985 – Bruna Ravazzolo: “Dal 1981 don Bepi svolge la sua azione missionaria per alcuni anni a Mahajanga, poi a Fianarantsoa e a Ivato (Antananarivo) alternando molti incarichi: ha guidato e accompagnato alla vocazione sacerdotale numerosi giovani salesiani malgasci che ora lo affiancano; in ogni missione ha piantato alberi da frutto, coltivato orti, avviato allevamenti di galline ovaiole e di maiali per rendere i missionari più autonomi possibile e per distribuire maggiori aiuti ai bisognosi. Ed ancora, adozioni a distanza per un pasto al giorno ed il grande impegno nel fondare svariate scuole – anni luce più avanti di quelle del sistema statale – utili per l’inserimento professionale dei giovani sotto la soglia di povertà; la realizzazione di una fabbrica per il ghiaccio, l’ampliamento di una scuola professionale per la lavorazione dell’alluminio, e non ultima una risaia di 100 ettari per raggiungere l’autonomia alimentare nelle opere salesiane del Madagascar, nelle cui mense scolastiche mangiano 3.500 bambini. L’ultima opera frutto del lavoro del sacerdote, una casa famiglia per ragazzi che vivono in situazioni di strada, dando loro un posto dove vivere, cibo, possibilità di scolarizzazione e un accesso al mondo del lavoro”. Durante il consiglio straordinario il sindaco Valeria Mantovan ha riflettuto su come il religioso abbia fatto conoscere il nome di Porto Viro nel mondo e su come il seme gettato a San Giusto sia ora un’eccellenza cittadina. Alla cerimonia è intervenuto anche l’assessore regionale con delega ai veneti nel mondo Cristiano Corazzari, ed il vescovo di Chioggia Giampaolo Dianin che lo ha ringraziato per la gratuità della sua opera. Tra le migliaia di grazie quello di Filippo: “Ho conosciuto questo signore più di quarant’anni anni fa. Assieme ad un piccoletto, furbo come una volpe e cattivo come il cren, ha messo sulla giusta via uno scapestrato ragazzetto quindicenne, insegnandogli l’amore per lo sport e l’importanza dell’impegno civile. Un bel giorno ha deciso di dedicarsi a chi aveva più bisogno e se ne è andato nella nera Africa a fare cose, tante cose”.
Fabio Pregnolato