Risparmio dell’acqua e le coltivazioni: due progetti proposti dalla scuola ai più piccoli per sensibilizzarli alle tematiche ambientali
La cultura dell’ambiente e del rispetto per la natura attraverso attività didattiche, che nelle ultime settimane hanno riguardato il risparmio dell’acqua. É quanto hanno proposto le educatrici della scuola dell’infanzia e del nido integrato Maria Immacolata di Montegrotto. Tra un campo di grano coltivato dall’inizio alla fine e i giochi d’acqua “versione siccità” dei centri ricreativi, la scuola si pone come modello di rispetto del territorio e dell’ambiente.
Giochi d’acqua
Partendo dai tempi recenti, le educatrici si stanno scervellando per proporre attività che possano essere svolte con il gran caldo e con l’attuale situazione di siccità. Così, cambiano molte cose, come le attività del venerdì, solitamente improntate sui giochi d’acqua.
“Niente gavettoni, come solitamente accadeva”, spiega una delle educatrici, Daniela Lombardo.
“Vista la situazione idrica, non possiamo di certo permetterci di sprecare l’acqua, lasciando che i bambini giochino con i gavettoni. Ci siamo allora inventati giochi nuovi, che invece diffondano fin da piccoli la cultura del risparmio dell’acqua”.
Coltivazioni
Nel nuovo anno scolastico che partirà a settembre le educatrici della Maria Immacolata puntano poi a riproporre le attività che erano risultate vincenti fino a giugno. Stiamo parlando della coltivazione di frutta e verdura e del grano. Tanto che per il grano i bambini hanno partecipato dalla semina fino alla realizzazione del pane.
“L’idea del campo di grano è nata perché volevamo far vivere in modo concreto ai bimbi un ciclo stagionale nell’orto come il loro nella nostra scuola – spiega ancora la Lombardo. – É stato seminato ad ottobre e raccolto a giugno. Il tutto in stretto collegamento con il nostro progetto “prendiamoci cura” dalla preparazione del terreno, semina, l’osservazione, l’irrigazione manuale. Così tutti a rotazione partecipavano nelle varie fasi: la raccolta, la sgranatura, la macina con macina in pietra costruita manualmente da un artigiano scalpellino e la lavorazione della farina”.
“Abbiamo ottenuto la crusca e farina integrale – prosegue l’educatrice. – Abbiamo impastato e degustato i due tipi di pani. I bimbi erano felici, affascinati e orgogliosi del loro prodotto”. (f.f.)