venerdì, 29 Marzo 2024
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Caro energia, a Padova i negozianti consegnano le chiavi

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Molti gli esercenti che oggi si sono ritrovati per la consegna simbolica di chiavi e registri contabili, per chiedere al Governo di calmierare i costi contro il caro energia.

“È stato – dichiara il vice Presidente APPE, Matteo Toniolo – un momento di partecipazione attiva da parte di baristi, ristoratori, pasticceri, pizzaioli, che sono scesi in piazza per manifestare tutte le loro difficoltà di fronte a bollette triplicate e che, nei prossimi mesi, saranno destinate ad aumentare ancora, mettendo molti imprenditori di fronte alla scelta se proseguire l’attività o abbassare definitivamente le serrande”.

Secondo stime dell’Associazione, che a Padova e provincia rappresenta circa 1.500 sui circa 3.000 pubblici esercizi in attività, sono a rischio almeno il 15-20% delle imprese. “Pensiamo per un attimo – prosegue Toniolo – a cosa significa per una piazza, per un piccolo paese di campagna, per un centro cittadino, perdere magari l’unico bar o l’unica trattoria: vuol dire perdere moltissimo in termini di servizi, di sicurezza, di decoro urbano, ma anche di “memoria storica” e di tradizioni culturali”.

Nutrita anche la rappresentanza di pasticcerie, i cui titolari hanno partecipato alla manifestazione con i vestiti da lavoro, per farsi riconoscere e simboleggiare le particolari difficoltà di una categoria che fa largo uso di energia elettrica e gas. “Gli aumenti – dichiara la Presidente del Gruppo pasticceri APPE, Federica Luni – sono arrivati proprio nel periodo estivo, quando le nostre attività lavorano meno, hanno minori liquidità e quindi sono praticamente messe in ginocchio”.

“È innegabile – dichiara Filippo Segato, Segretario APPE – che i pubblici esercizi siano considerate imprese “a rischio” da parte del sistema finanziario: imprese che, anche a seguito dei decreti emanati nei primi mesi di emergenza Covid, si sono indebitate in modo importante. Sono fattori che, sommati, di fatto rendono quasi impossibile accedere a ulteriori prestiti bancari”.

L’appello che gli esercenti lanciano al Governo è di far presto: “Non c’è più tempo da perdere – sottolinea Toniolo – se vogliamo salvare le imprese italiane: mentre noi stiamo arrancando e, a volte, scegliendo quale fornitore pagare e quale, invece, lasciare indietro, i politici litigano su tutto e i giorni passano”.

“Noi oggi non vogliamo rappresentare solo i pubblici esercizi – conclude Federica Luni – ma anche i lavoratori dipendenti, che noi preferiamo chiamare colleghi e collaboratori, e le loro famiglie, che soffrono quanto noi la crisi che ci sta soffocando”. Il deposito di chiavi e registri contabili è stato fatto dentro un paiolo in rame, scelto per rappresentare le tradizioni gastronomiche padovane (era il paiolo utilizzato dai ristoratori per fare la polenta e lo zabaione usato dalle pasticcerie per la torta pazientina, dolce tipico di Padova).