Veneto, caro energia. Venturini: “Un aiuto anche alle scuole paritarie per il caro bollette”

Le conseguenze del caro energia investono anche il Consiglio regionale veneto e alimentano il dibattito e il confronto politico. Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia, ricorda che all’inizio dell’anno scolastico “è fondamentale agire in fretta per aiutare anche le scuole paritarie a far fronte all’aumento dei costi delle bollette energetiche; l’alternativa è veder chiudere delle realtà che sono fondamentali all’interno dell’offerta formativa per i minori”. Le scuole paritarie da sempre fanno i conti con bilanci risicati, assottigliati anche dalla pandemia e ora dall’aumento vertiginoso dei costi. “Già lo scorso febbraio – continua Venturini – il nostro gruppo aveva presentato una mozione con la quale chiedevamo alla Regione Veneto di farsi parte attiva nei confronti del Ministero dell’Istruzione per adottare misure di sostegno economico a favore delle scuole paritarie non statali. Ora che le scuole sono iniziate da pochi giorni, servono risposte immediate in assenza delle quali queste realtà rischiano davvero di chiudere: un evento che sarebbe un grave danno, non solo sotto il profilo educativo ma anche economico visto che le scuole paritarie, con il loro ruolo, permettono allo stato di avere un risparmio. E’ quindi lungimirante – conclude – la scelta di aiutare queste realtà a sopravvivere: chiederò anche ai parlamentari di Forza Italia di esercitare pressioni sul Governo”.
Caro energia, Lorenzoni: “Sostituire da subito i consumi di gas i tutti i settori”
Il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni, da docente universitario di economia dell’energia, osserva che “la soluzione di fronte a questi continui aumenti non può che essere la sostituzione più rapida possibile dei consumi di gas in tutti i settori dove sia possibile, vale a dire la generazione di energia elettrica e gli usi civili, tenendo le forniture per gli usi industriali dove è più complesso sostituire i cicli produttivi. Per la generazione di energia elettrica si può fare un piano straordinario di investimento nel fotovoltaico, attivando delle stazioni appaltanti che semplifichino l’iter autorizzativo per la pubblica amministrazione e nell’arco di mesi consentano l’avvio dei cantieri. E così pure si possono stimolare i privati a realizzare gli impianti, offrendo loro contratti di lungo termine a prezzo fissato con il GSE, in modo da togliere ogni rischio. Senza incentivi, con risparmi colossali per il sistema. E non si parli di nucleare, che è interessante a livello di ricerca, ma non può dare risposte concrete prima di dieci anni in Italia, nella migliore delle ipotesi, e con costi decisamente maggiori rispetto alle fonti rinnovabili. Per la sostituzione del gas negli usi civili, due sono le strade maestre, la coibentazione degli edifici, che può ridurre fino all’80% i consumi degli edifici meno prestanti, e la sostituzione delle caldaie con le pompe di calore, più efficienti ed alimentate con energia elettrica, 100% rinnovabile se prodotta da impianto fotovoltaico integrato nell’edificio”.