venerdì, 29 Marzo 2024
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I pensionati  di Scorzè fra i più “ricchi” del miranese

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Un dato emerge dallo studio delle ricerche della Cgil: tra un pensionato di Scorzè e uno di San Michele al Tagliamento e Caorle, i Comuni agli ultimi due posti nello studio elaborato, la differenza di base pensionistica è di 300 euro

I pensionati di Scorzè vivono meglio dei loro coetanei di (quasi) tutta la provincia e, di sicuro, sono quelli che nel rapporto tra numero di abitanti in età pensionabile e reddito medio, possono dire di vivere per lo meno una vita economicamente stabile e tranquilla- Anche se parliamo di anziani residenti nella stessa provincia veneziana, all’interno dei vari Comuni i dati possono infatti variare sensibilmente, con differenze che possono arrivare a toccare anche punte pari a un quarto della pensione totale. Scendendo nel dettaglio, Scorzè secondo i primi dati pensionistici del 2022 (che, è meglio specificarlo, riguardano però solo il settore privato, fonte comunque dell’’86% delle pensioni totali) con i suoi 5080 pensionati e una media di 1180,99 euro a singola busta paga, risulta essere al secondo posto nel Miranese per media, preceduta solo ovviamente da Mirano. Tra un pensionato di Scorzè (per fare un esempio pratico) e uno di San Michele al Tagliamento e Caorle, i Comuni agli ultimi due posti nello studio elaborato per i primi mesi dell’anno, la differenza di base pensionistica appare notevole: più di 300 euro di differenza di media, con San Michele che si “limita” a dare 870 euro ai suoi vecchietti ( e Venezia si ferma a 1167). “Certo non si possono considerare molte varianti – spiegano dalla Spi Cgil Metropolitana che ha condotto le ricerche – Esistono infatti grandissime differenze di territorio, tipologia lavorativa, età media ed anni di pensionamenti effettivo che hanno portato a questa diseguaglianza molto netta. Quello che chiaramente emerge è che i Comuni dalle pensioni più basse, sono principalmente località di turismo e quindi con contribuzione forse più frammentaria e stagionale, mentre i comuni a maggior percentuale contributiva sono quelli che hanno occupazione stabile con una forte presenza industriale e di radicalizzazione familiare nel territorio”. I comuni con gli anziani più “agiati”, come nel caso di Scorzè ma in realtà di gran parte del Miranese, ospitano infatti imprese e industrie di grandi dimensioni, con lavoro dipendente. Chi è chiamato ad amministrare il territorio deve saper tenere conto di queste specificità”. Anche a Scorzè, comunque, pur nella “ricchezza” dei contributi appare evidente come esista ancora un chiaro divario tra pensioni al maschile e al femminile, con una differenza che può arrivare anche a dimezzare la somma in rosa. “Il lavoro da fare da questo punto di vista è tanto –  proseguono dalla Spi -. Abbiamo già molte volte evidenziato il problema del divario di genere, dovuto a troppi elementi a partire dalla discontinuità del lavoro femminile. Noi lavoriamo proprio in sede di contrattazione sociale per trovare le migliori politiche per i singoli territori”.

Massimo Tonizzo