venerdì, 29 Marzo 2024
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Mestre: contratto di luce e gas siglato ad aprile ma lui è morto due mesi prima

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L’assurdo caso di un anziano intestatario di una fornitura post mort: è accaduto a Mestre

energia elettrica veneto impreseCon le bollette di luce e gas non c’è mai pace, neppure per i morti. Assurdità? Nient’affatto, a giudicare dalla vicenda avvenuta a Mestre e che coinvolge un anziano mestrino, classe 1941, deceduto disgraziatamente il 13 febbraio 2022 per complicazioni derivanti dal Covid – intestatario, suo malgrado, di un nuovo contratto energetico teoricamente siglato post mortem. La vicenda è tanto grottesca quanto amara perché rileva la spudoratezza degli stratagemmi messi in campo da alcuni venditori per strappare un contratto di luce e gas, in un settore dalla concorrenza spudorata. Ora le sorelle dell’uomo si sono rivolte all’Adico che ha già dovuto affrontare casi simili in passato. E la documentazione presentata dalle due donne lascia pochi spazi alle interpretazioni.

Come detto, l’uomo era morto il 13 febbraio 2022 dopo un breve ricovero per Covid. Le sorelle, sue eredi, una volta elaborato il lutto contattano il fornitore dell’uomo, Enel Energia, chiedendo la chiusura dell’utenza. La ditta ha quindi inviato la documentazione necessaria e infine ha mandato due fatture di cessione del rapporto. Fino a qui, nulla di strano. La sorpresa, però, è dietro l’angolo: le due anziane, passando dopo qualche tempo a casa del fratello, hanno infatti trovato nella buca delle lettere due bollette di Ascotrade S.p.a. società gruppo Hera con la richiesta di pagamento di alcune fatture di luce e di gas. Per risolvere l’arcano, dunque, hanno raggiunto gli uffici dell’azienda fornitrice a Marcon, dove hanno scoperto, con grande sorpresa, l’esistenza di un contratto siglato teoricamente dal fratello deceduto il 7 aprile 2022, circa due mesi dopo la sua scomparsa. Visionata la documentazione, le due sorelle hanno dunque contestato l’esistenza di una firma palesemente contraffatta che si allontana di molto da quella originale. Si sono quindi prontamente rivolte all’Adico.

“Il nostro ufficio legale ha redatto un esposto mentre le nostre socie hanno ovviamente presentato querela – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Procederemo con il disconoscimento del contratto, per ora. Poi ovviamente si passerà ad altre azioni. Le ditte fornitrici devono stare molto attente quando affidano a società esterne l’incarico di procurare contratti, lo diciamo da tempo. Non possono fornire un mandato in bianco senza vigilare sull’operato dei venditori. Questo e molti altri casi confermano la necessità da parte del nuovo governo di stilare una vera e propria agenda per consumatori e utenti, mai come oggi esposti alle bizze e agli imbrogli di un mercato sempre più selvaggio”.