giovedì, 28 Marzo 2024
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Quinto di Treviso: aumentano i costi per lo scuolabus, ma la differenza la mette il Comune

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Alla luce dei nuovi conti, le famiglie degli alunni residenti a Quinto sarebbero state chiamate a pagare 70 euro in più all’anno: da 280 a 350 euro

Aumentano i costi per lo scuolabus. Ma la differenza la mette il Comune di Quinto di Treviso. “Abbiamo voluto andare incontro alle famiglie evitando aumenti nelle quote degli abbonamenti al servizio di trasporto”, conferma il sindaco Stefania Sartori. Alla luce dei nuovi conti, le famiglie degli alunni residenti a Quinto sarebbero state chiamate a pagare 70 euro in più all’anno: da 280 a 350 euro. Un rincaro diretto scongiurato solo dall’intervento del municipio, che ha stanziato poco meno di 12mila euro. “Essendo un Comune virtuoso – specifica il primo cittadino – non siamo chiamati a sottostare al vincolo minimo di copertura del 36% del costo di alcuni servizi, compreso quello dello scuolabus”. Da qui la decisione di ridurre la percentuale di spesa che deve essere recuperata, scendendo dal 36 al 28,5 per cento, a fronte di un’uscita complessiva per il trasporto che per quanto riguarda il nuovo anno scolastico supererà i 165mila euro. “Questo al fine di mantenere sostanzialmente invariata la quota a carico delle famiglie rispetto al precedente anno scolastico”, sottolineano dal municipio. Alla fine di agosto erano arrivate 165 domande per altrettanti alunni residenti a Quinto in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Dopo l’approvazione della manovra del Comune, per loro il costo dell’abbonamento allo scuolabus resterà invariato. Aumenta, invece, la quota per i non residenti a Quinto. In questo caso il costo per il trasporto scolastico passa da 310 a 337 euro all’anno. Ma al momento sono arrivate solo tre domande da parte di famiglie che vivono in altri paesi. “Il servizio in questione è un servizio non rientrante tra quelli obbligatori, ma risulta importante e di supporto nonché di sostegno alle famiglie – concludono dal municipio – per garantire l’effettività del diritto allo studio e la regolare frequenza delle scuole primarie e secondaria di primo grado del nostro territorio”.

Mauro Favaro

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