venerdì, 29 Marzo 2024
HomeRodiginoProvincialeRovigo, elezioni, lettera aperta del Psi al Partito Democratico

Rovigo, elezioni, lettera aperta del Psi al Partito Democratico

Tempo di lettura: 2 minuti circa

Per il Psi di Rovigo: “Il Pd dovrà assumersi la responsabilità di avere trascinato tutto il centrosinistra in una sconfitta storica”

“Una sconfitta elettorale di tale portata non arriva per caso e non è addebitabile ad un sistema elettorale, comunque, estremamente iniquo – inizia così la lettera aperta della federazione provinciale del Partito Socialista Italiana al Pd -. La storia, secondo noi, comincia nel secolo scorso quando, dopo la sconfitta del comunismo e lo scioglimento del Pci, ex comunisti ed ex democristiani hanno creato le condizioni per riaggregare le loro forze residue in una formazione politica senza identità. Una scatola ideologicamente vuota in cui si preferiva definirsi genericamente progressisti piuttosto che riformisti. Un partito che dopo reiterate suppliche a Craxi era riuscito ad ottenere l’ammissione al Partito Socialista Europeo. Tale era, comunque, il tasso di antisocialismo di quella formazione che nel 2008 Veltroni preferì l’alleanza con l’IdV di Di Pietro piuttosto che con i Socialisti di Boselli, condannando questi ultimi a sacrifici che solo la ferma volontà di dare continuità alla storia centenaria riuscirono a sopportare. Si tratta dell’evidente rifiuto organico del Pd a qualsiasi allusione alla storia del Socialismo Italiano, nonostante i reiterati tentativi di accreditarsi addirittura la figura del grande martire del Socialismo italiano Giacomo Matteotti. In quel percorso riuscirono a cambiare nome e simboli, ma non vi fu mai in questi qualche riferimento che potesse far pensare al socialismo democratico“.

I socialisti: “Il Pd si assuma la responsabilità della sconfitta

“Recentemente – proseguono i socialisti polesani – si è arrivati persino a recuperare, in qualche caso, la statura politica e l’autorevolezza internazionale di Craxi continuando a preferire le alleanze con la sinistra radicale e sacrificando quella con i riformisti. Si è continuato, di fatto, a preferire l’assemblaggio in un partito senza storia, senza identità e senza riferimenti ideologici certificati da una storia vittoriosa in Europa e nel mondo. In questo contesto il termine Socialismo è divenuto addirittura impronunciabile ed il simbolo della coalizione ha evitato addirittura qualsiasi riferimento alla loro appartenenza al Partito Socialista Europeo, tanto ambito. Queste sono le motivazioni di base per le quali oggi il Pd dovrà assumersi la responsabilità di avere trascinato tutto il centrosinistra in una sconfitta storica che, speriamo, non costi eccessivamente al Paese anche sul piano culturale”.