giovedì, 28 Marzo 2024
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Treviso, l’ex macello diventerà punto di riferimento per i senza tetto e le persone in difficoltà

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Il dormitorio di via Pasubio e l’ex Eca a palazzo Moretti saranno svuotati e tutto confluirà nell’ex Macello, nuovo punto d’appoggio per i bisognosi.

L’ex macello di via Castello d’Amore diventerà il nuovo punto di riferimento per i senza fissa dimora e per chi vive in un momento di difficoltà. Il complesso integrato di edifici, che oggi è in uno stato di semi abbandono, è infatti pronto a essere trasformato dal Comune di Treviso in uno spazio orientato principalmente alla gestione delle emergenze. Prima di tutto, però, si procederà con il restauro, recuperando un patrimonio immobiliare notevole e dalle ampie volumetrie, con l’obiettivo di creare un contesto protetto e inclusivo in un’area di circa mille metri quadrati situata in una posizione ottimale, servita di parcheggi e dai mezzi pubblici, ma raggiungibile con facilità anche a piedi o in bicicletta sia dal centro che dai quartieri della città. E non lontana dalla Cittadella della Salute e dalla Caritas.

Recupero, riqualificazione, restituzione. Ma a dare lustro al progetto è senza dubbio la destinazione finale, che nell’arco di due anni andrà a coprire ad ampio raggio i bisogni della comunità grazie a più soluzioni. Agendo non solo sulle emergenze, ma concentrandosi anche sul reinserimento sociale di chi vi si rivolge.

I due stralci del progetto

Un progetto che si concretizzerà in due stralci, il primo dei quali partirà nel prossimo dicembre e si concluderà a giugno 2023, per un costo complessivo di circa due milioni di euro fra risorse proprie del Comune e un finanziamento di un fondo europeo: sarà realizzato un centro con dodici piccoli appartamenti in cui saranno trasferite le persone che oggi gravitano all’ex Eca dietro palazzo Moretti (che, una volta svuotato, sarà trasformato in studentato per gli universitari) e una mensa della solidarietà con 29 posti a tavola per pranzare tutti i giorni della settimana. Donne e persone senza fissa dimora che hanno la necessità di avere a disposizione un ambiente più tutelato potranno alloggiare in spazi separati.

Il secondo stralcio del progetto – che costerà 1,3 milioni di euro e sarà finanziato dal Pnrr – prevede invece la trasformazione del capannone industriale in un luogo sicuro per le emergenze notturne, andando a sostituire il dormitorio di via Pasubio grazie a quattro camerate con più posti letto e i servizi igienici. Qui troverà posto una comunità alloggio con spazi polivalenti per l’aggregazione sociale, l’area pranzo, i laboratori diurni e una serie di servizi a disposizione degli ospiti, come la lavanderia, la cucina, gli spogliatori e l’area medica. Per questo secondo stralcio l’approvazione del progetto esecutivo è prevista per la metà di aprile del prossimo anno, l’appalto dei lavori fra maggio e luglio, l’inizio dei lavori nel mese di settembre, con chiusura a giugno del 2024.

Il sindaco Mario Conte: “Un riferimento sociale e sanitario per i bisognosi”

Andiamo oltre la mera accoglienza e la branda. L’intervento all’ex macello comunale, che porterà al recupero di un buco nero in via Castello d’Amore, tende infatti ad assicurare un percorso di reinserimento nella vita e nel lavoro e l’adeguamento dei programmi alle nuove povertà e fragilità create dalla pandemia, tutto in sinergia con i servizi sociali, l’Ulss 2 e la Caritas, ognuno con le proprie competenze e risorse. Un’opera che darà la possibilità ai bisognosi di trovare un riferimento sociale e sanitario in città”, ha spiegato il sindaco Mario Conte.

“Un progetto – ha aggiunto Sandro Zampese, assessore ai lavori pubblici che tende a ridare dignità a un’area degradata, intervenendo contemporaneamente a togliere la comunità alloggio da palazzo Moretti e l’asilo notturno da via Pasubio”.

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