giovedì, 28 Marzo 2024
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Villa del Conte: la storia di Andrea, il giovane biologo che sussurra alle tartarughe

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Anche un giovane di Villa del Conte da due anni tra i volontari che salvano le tartarughe marine a Lampedusa.

Da Villa del Conte a Lampedusa, per lavorare alla salvaguardia del mare e dell’ambiente. È la storia di Andrea Badaile, un giovane biologo laureato all’Università di Padova che lo scorso anno ha raggiunto per la prima volta il “Centro recupero tartarughe marine di Lampedusa” per il tirocinio del master. Un progetto che lo ha appassionato, tanto da ritornarci quest’anno nel corso di un altro master, questa volta in comunicazione della scienza. Il percorso terminerà a settembre, ma continuerà a seguirlo a distanza anche in futuro soprattutto per quanto riguarda l’aspetto divulgativo. Attualmente Badaile sta infatti seguendo la formazione dei volontari che lavorano al centro che dovranno imparare non solo a prendersi cura dei rettili di mare, ma anche a comunicare l’importanza della loro missione.

Cosa spinge un cittadino che abita a decine di chilometri dal mare ad occuparsi di questi temi?

“Studiando l’ambiente marino si capisce quanto questo sia fondamentale per il clima e per l’ambiente di terraferma, perché esercita una forte influenza di cui ci stiamo accorgendo in questa secca estate. Da questa considerazione, che i biologi tengono bene a mente, nasce il progetto di volontariato di Lampedusa che si occupa specificamente delle tartarughe, tra gli animali più utili al benessere e all’equilibrio del mare”.

Andrea Badaile: “Il centro funziona come una base scientifica internazionale”

A coordinare il progetto è da anni la dottoressa Daniela Freggi, che segue il lavoro dei volontari, molti dei quali provenienti dall’estero. “Funziona come una base scientifica internazionale, con una vita di comunità scandita dal lavoro mattutino, dalle pause e dai momenti di socializzazione, e dalle visite didattiche al pomeriggio. Aprirsi al pubblico serve non soltanto per far conoscere l’importanza dell’attività, ma anche per raccogliere donazioni. Basti pensare che ogni 100 tartarughe che arrivano ogni anno, almeno 50 devono essere operate ed ogni operazione costa circa 300 euro. Cifre importanti, coperte solo in parte dai contributi dei volontari; il resto proviene da donazioni private e, novità di questo anno, dal 5 x 1000 che sarà possibile destinare all’Associazione Caretta Caretta (il nome di una delle più comuni specie di tartarughe)” aggiunge Andrea.

L’importanza dei pescatori

Altri importanti pilastri del centro sono i pescatori. Sono infatti loro che, una volta compresa l’importanza di questi animali marini per l’ecosistema, li portano al centro in caso di pesca accidentale. La cosa importante, spiega Badaile, è che non vengano rigettate in mare ferite perché vorrebbe dire condannarle. Una volta arrivate al centro le tartarughe vengono curate, se ne hanno bisogno, altrimenti vengono solo studiate, fornendo dati importanti sul loro stato di salute e su quello del mare. Alla fine vengono liberate, lasciando spazio a nuovi arrivi.

Andrea Benato