venerdì, 29 Marzo 2024
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West Nile, Cavarzere in zona gialla: “Abbiamo lavorato bene nella prevenzione”

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Munari, facendo riferimento al piano straordinario della Regione, sottolinea come siano stati limitati casi a Cavarzere i casi di diffusione del virus

Il rischio legato alla diffusione del virus West Nile a Cavarzere è basso: il comune è infatti stato inserito in zona gialla nella classifica stilata dalla Regione Veneto.

“Sono molto contento di questa classificazione – commenta Munari -, perché significa che nonostante la nostra sia una zona paludosa, quindi con tante zanzare, la prevenzione è stata efficace. All’inizio dell’estate, infatti, avevamo distribuito con banchetti al mercato pastiglie larvicida e l’iniziativa aveva avuto un enorme successo, con centinaia di famiglie che avevano ritirato le pastiglie. Quell’iniziativa di prevenzione ha fatto in modo che ad oggi non ci siano stati tantissimi casi a Cavarzere”.

“I pochi casi che ci sono stati, che ammontano a meno di una manciata, sono casi isolati e non erano stati denominati come cluster – sottolinea il primo cittadino -. Ricordo che solo in caso di cluster si deve intervenire con un disinfestazione ad hoc. Preciso anche che io stesso avevo contattato il Dipartimento di Prevenzione per sapere se fosse necessario fare qualcosa e mi è stato risposto che nel caso di disinfestazione non necessaria sarebbero stati più i danni all’ambiente che i benefici in termini di prevenzione. Ora che è stato redatto il piano regionale capiremo se dovrà essere fatto comunque un passaggio nelle aree verdi pubbliche, ma il Comune ha ottemperato a meraviglia alle cose che dovevano essere fatte”.

Il piano straordinario della Regione, entrato in funzione a inizio settembre per una spesa complessiva di un milione di euro, prevede, tra le altre cose, il potenziamento della diagnostica di laboratorio per permettere l’individuazione e conferma tempestiva dei casi, la classificazione in zone di rischio (bianca, gialla, arancione, rossa) sulla base dei dati di sorveglianza epidemiologica e la pianificazione degli interventi mirati in funzione del rischio assegnato, interventi straordinari larvicidi nei comuni a medio ed alto rischio (aree arancioni e rosse), interventi straordinari adulticidi nei siti sensibili (es. parchi pubblici, strutture socio-sanitarie, ospedali, etc.) dei comuni ad alto rischio (aree rosse) o nei comuni a medio rischio (aree arancioni) in stretta continuità urbana con i comuni i ad alto rischio (aree rosse), individuazione di zone “tampone” o “Buffer” cioè aree territoriali che sono classificate a medio rischio ma che si presentano in continuità urbana o di frequentazione con quelle ad alto rischio, anche in queste si applicano le misure previste per le aree ad alto rischio al fine di allargare la protezione da vettori infetti il più possibile.

Giorgia Gay