venerdì, 29 Marzo 2024
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Medici di base. L’allarme dei consiglieri Pd e la replica dell’assessore Lanzarin

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Carenza di medici di base in Veneto, il Pd attacca la Regione e la sue errata programmazione.

Il Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico ha commissionato uno studio dedicato ai medici di medicina generale in Veneto. Un lavoro di elaborazione dati realizzato da Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron con una proiezione fino al 2035. Prima della pandemia da covid-19, il Veneto risultava essere terzo in Italia con una media di 1.365 pazienti per MMG, +141 rispetto alla media nazionale.

Lo studio

Sono 2.973 medici di famiglia attualmente operativi in Veneto: 1.867 di loro, ovvero il 62,8%, superano i 55 anni, e di questi sono 656 quelli che vanno dai 65 ai 68 anni e che sono, dunque, prossimi alla pensione.

Si tratta di un flusso in uscita che necessita di essere sostituito e che  a livello regionale, si attesterà dal 2023 al 2030 su una media annuale di 130 medici in quiescenza.

Per la Provincia di Padova la percentuale di medici di base sopra i 55 anni è il 70,8%, vale a dire otto punti percentuali in più rispetto alla media veneta. Di questi il 25,9% rientra nel range 65-68 anni, e andranno quindi in pensione al massimo tra tre o quattro anni. Le altre fasce d’età fanno segnare l’11,8% dai 45 ai 54 anni, l’8,2% dai 35 ai 44 anni e il 9,3% dai 25 ai 34 anni.

Se si considera l’intervallo temporale 2021-2023, su 559 medici di famiglia operativi a Padova e provincia sono 105 i “pensionandi”, quindi il 18,8% contro una media veneta del 16%. Nelle previsioni al 2035 i futuri pensionati salgono a 405 (72,5% contro il 64,6% regionale). Lo Studio ha stimato che il totale dei medici di medicina generale pensionandi tra il 2021 e il 2035 sarà di 1921. Il picco verrà raggiunto nel 2023 e nel 2024 con 184 e 179 pensionandi. Dal 2023 al 2030 si prevede un valore costantemente sopra le 130 unità.

La mancanza di sostituti è l’altra problematica emersa dallo studio ” Nel periodo 2014/2021 in Veneto sono state messe a bando 810 borse di formazione per MMG. –  commenta il Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico –  Il Piemonte e l’Emilia Romagna, con circa mezzo milione di abitanti in meno del Veneto, hanno messo a bando nello stesso periodo rispettivamente 1082 e 903 borse, mentre la Toscana con circa 1 milione e 200 mila abitanti in meno ha messo a disposizione 97 borse più del Veneto. Il Veneto è all’ultimo posto per numero di borse di formazione ogni mille abitanti, visto che dal 2014 al 2021 ne sono state messe a bando solo 810“.

La replica dell’ Assessore Lanzarin

Premesso che tutte le ricerche meritano rispetto, il PD può commissionarne quante ne vuole, ma non cambierà la realtà dei fatti, e cioè che la carenza di medici è un problema di livello nazionale, che andava e andrà risolto a livello governativo.  – replica l’Assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin – La Regione ha fatto, fa e farà tutto quanto è nelle sue possibilità. Un dato di fatto su tutti: attualmente i medici di medicina generale in servizio sono 2.875. I pensionamenti previsti tra il 2023 e il 2025 sono 462, contro 700 giovani medici che diplomeranno nello stesso periodo. Non userei termini catastrofistici come “tempesta perfetta“.

Al PD ricordo che per esempio – aggiunge la Lanzarin – è rimasta lettera morta nei cassetti del Ministro Speranza anche una nota che il Coordinatore della Commissione Salute ha indirizzato al Ministro della Salute e al Ministro dell’Economia e della Finanze contenente un documento (approvato da tutte le Regioni) con una serie di proposte di misure legislative urgenti ed indifferibili necessarie per affrontare le criticità in questione. Buio pesto.”

Formazione

Quanto ai medici di medicina generale – aggiunge l’Assessore –  i veri numeri dicono che nel 2025 in Veneto ci saranno 700 MMG in più. Si è infatti aperto il 9 maggio il XVII Corso Triennio Formativo 2021-2024 in Medicina generale al quale partecipano circa 370 medici che si diplomeranno all’inizio del 2025. Il Corso è organizzato dalla Fondazione Scuola di Sanità Pubblica della Regione e si affianca agli altri 2 corsi già attivati: il XV che si concluderà a settembre 2023, con la consegna del diploma a 206 nuovi MMG, e il XVI nel luglio 2024 con altri 120 diplomati. ”

La Regione sta investendo in formazione  –  conclude Lanzarin  – per consentire al Sistema Sanitario Regionale di contare su un numero adeguato di professionisti, preparati e pronti ad entrare nella rete. È uno sforzo, che vede impegnata nei Corsi di formazione la Fondazione Scuola di Sanità Pubblica affiancata dalla Regione. Abbiamo ben chiaro quanto sia importante impegnarci nel garantire il fabbisogno di ‘camici bianchi’ secondo quelle che sono le esigenze del sistema, ma tocchiamo giornalmente con mano quanto questo sia complesso. Purtroppo il numero di laureati in Medicina non è congruo a quelle che sono le necessità, e questo non dipende da una scelta regionale. Il nostro compito è quello di fornire a chi diventa medico un percorso professionalizzante, che abbia al centro l’umanizzazione delle cure e il rapporto con l’assistito e che sia sempre al passo con quelle che sono le richieste