Il destino di 4 casseforti che sono state recuperate nelle scorse settimane dopo essere state rinvenute questa estate nell’area dell’Idrovia, oggi Parco Sarmazza a Vigonovo
Da simboli di azioni criminali, a simboli di legalità. Sarà questo il destino di 4 casseforti che sono state recuperate nelle scorse settimane dopo essere state rinvenute questa estate nell’area dell’Idrovia, oggi Parco Sarmazza a Vigonovo. Il materiale sarà stoccato per ora in uno spazio comunale e rimarrà temporaneamente a disposizione della magistratura e dei carabinieri. Si chiude così una vicenda che ha destato molto interesse nei cittadini e negli appassionati delle storie delle operazioni perpetrate dalle bande criminali negli anni passati in Riviera del Brenta. Le casseforti vuote, che sono il residuo di una attività criminale legate a bande che fiancheggiavano quella dell’ex boss Felice Maniero, diventeranno elemento caratterizzante la cultura della legalità. Ma spiegarlo sono gli stessi sindaci che promuovono l’idea. “Continueremo a promuovere una cultura della legalità mettendo queste casseforti a disposizione di una iniziativa che – spiegano il sindaco di Vigonovo Luca Martello e il presidente della Conferenza dei sindaci Marco Dori– riteniamo possa contribuire ad aumentare la conoscenza dei tanti risvolti di danno che queste bande hanno arrecato ai nostri territori. Quantità di vite sacrificate, soldi spesi e di ore lavorate da forze dell’ordine e autorità sono state sottratte alle comunità a causa di queste vicende. Vicende per le quali ha dovuto rinunciare ad un ancor maggiore sviluppo un’area unica e bellissima com’è la Riviera del Brenta“. Ma ecco l’idea concreta lanciata dai due primi cittadini. “Nel concreto – spiegano Dori e Martello- saranno realizzati con le casseforti dei box che posti nei parchi pubblici dei nostri territori. Potranno contenere volumi e pubblicazioni che dimostrino il danno subito dalle nostre comunità e permetta soprattutto ai più giovani di avere una narrazione compiuta che superi la naturale curiosità e pianti semi di legalità e di riscatto”.