L’uomo è stato arrestato dai carabinieri dell’Ispettorato e della stazione di Rosà
Con l’accusa di sfruttamento del lavoro nei confronti di 15 immigrati irregolari in Italia, i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Vicenza e i colleghi della stazione di Rosà hanno arrestato un cittadino, di nazionalità marocchina, di 46 anni, residente nella Bassa veronese. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Verona, su richiesta della procura, al termine di indagini iniziate nell’ottobre 2021 coordinate dalla pm Maria Beatrice Zanotti.
Quella che i carabinieri chiamano “Operazione chickens collection” prevede accuse pesanti nei confronti del marocchino. Il quale, secondo una nota dei militari, operando con la propria azienda che la sede legale nella Bassa veronese, “reclutava cittadini extracomunitari di nazionalità marocchina, generalmente privi di permesso di soggiorno, impiegandoli in condizioni di sfruttamento in aziende agricole e allevamenti avicoli nelle province di Verona, Vicenza e Trento”.
Le indagini, partite dalle denunce degli interessati, hanno accertato – sempre secondo i militari – che l’uomo faceva lavorare gli immigrati sotto la pioggia e nel fango, pagandoli cinque euro l’ora e con turni di 10-12 e anche di 15 ore al giorno. Naturalmente i lavoratori non avevano luoghi per cambiarsi o mangiare, nè servizi igienici, e “operavano sotto una costante vigilanza oppressiva, sia durante il lavoro sia durante il riposo”.