Fratelli d’Italia, il coordinatore veneto De Carlo passa al Senato
Luca De Carlo, coordinatore di Fratelli d’Italia in Veneto, dopo una legislatura divisa tra Camera e Senato, è stato rieletto al Senato nel collegio uninominale di Belluno, incassando oltre il 57 per cento delle preferenze. All’ottimo risultato personale si somma la netta affermazione del suo partito in tutta la regione.
Il Veneto vi ha premiato?
“Per noi militanti veneti è stata una grande soddisfazione realizzare la miglior prestazione regionale, con ben 6 punti e mezzosopra la media nazionale. Un risultato chenon ci stupisce perché ci siamo rivolti aicittadini veneti con un linguaggio concreto e coerente. Il Veneto era stufo di facili enunciazioni e ha trovato l’approdo naturale in Fratelli d’Italia, un partito pragmatico, serio e concreto. Adesso starà a noi nontradire la fiducia ricevuta e lavorare ad ungoverno coeso”.
Quali segnali sono arrivati dal territorio?
“C’è una forte attenzione non sono dalle categorie produttive ma anche dalla gente: per noi è stato normale entrare in sintoniacon il sentire del popolo veneto e italiano. Abbiamo instaurato un confronto all’insegna del pragmatismo e delle priorità. I veneti hanno apprezzato, dopo il voto, anchela nostra scelta di non festeggiare più del dovuto, la nostra sobrietà”.
Come vi ponete con la Lega, vostro principale alleato, al quale avete sottratto non pochi voti?
“Il rapporto con i vertici veneti della Lega èsplendido, improntato sulla correttezza e la trasparenza. Non ne ho mai fatto una battaglia interna, una sfida a prendere più voti della Lega. Mi interessava che il centrodestra prendesse più voti del centrosinistra”.
Sarà la volta buona per l’autonomia?
“L’autonomia, come il presidenzialismo, è nel programma del governo dal 2018, sonosicuro che ce la faremo. Non verrà meno l’attenzione all’architettura dello Stato, perché se non consentiamo al tessuto imprenditoriale di superare questa fase non avremo le risorse per autonomia”.
Quali, dunque, le ricette per la crisi?
“Anzitutto un pano strategico nazionale sull’energia che ci porti a non dire sempre no, che diversifichi le fonti e metta sul tavolo tutte le opzioni, senza la spada di Damocle con aumento dei costi che ci fanno andare fuori mercato fuori mercato. Altre nazioni negli anni scorsi hanno fatto sceltepiù lungimiranti e ora possono far fronte agli aumenti. Però facciamo attenzione adare denaro facile agli speculatori”.
Il Veneto che contributo può dare?
“Il nuovo governo sa di poter contare sulla classe dirigente del Veneto e sull’apporto che il nostro territorio saprà dare”.
Il forte consenso è dovuto all’impegno delpartito?
“Abbiamo sempre detto che una volta superata la soglia psicologica del 5% alle europee sarebbe stato più facile crescere. Aquesto si è aggiunto il grande lavoro dellanostra leader e di tutti i militanti sul territorio”.
Nicola Stievano