venerdì, 29 Marzo 2024
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Cantiere Adria: riflettere sulla violenza contro le donne

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Il Presidente di Cantiere Adria: ”Ricordiamo tutte le donne vittime di violenza per diventare una società costruttrice di un futuro migliore per i nostri figli”

“Ogni tre giorni in Italia una donna muore, vittima di violenza. Da inizio anno ad oggi, ci sono stati 273 omicidi, di cui 104 vittime donne. 88 sono state uccise in ambito familiare, e di queste ben 52 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Cifre terribili, segnale inequivocabile di una tragedia che sinora, nonostante le molte campagne di sensibilizzazione e i tanti convegni come questo, purtroppo non accennano a diminuire, in un trend sempre in crescita. Vogliamo informare e formare: e noi siamo qui per questo.”

Queste le parole con cui Federico Simoni, presidente del Cantiere Adria, ha introdotto il convegno di riflessione e sensibilizzazione in occasione della giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una sala Cordella gremita da un pubblico interessato ha accolto le due relatrici, due professioniste che con la violenza di genere hanno a che fare tutti i giorni.

L’avvocato Maria Pia Bergamasco, presidente della sezione di Adria-Rovigo dell’Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia, ha illustrato il percorso politico e giuridico che, dalla Convenzione di Istanbul del 2011 al Codice Rosso dei giorni nostri, ha portato l’Italia ad avere una delle migliori legislazioni vigenti i materia di lotta alla violenza di genere. Molto toccanti i video con testimonianze dirette di donne vittime di violenza, spesso dei propri partner o ex partner, donne con ferite perenni non solo nel fisico, ma anche nell’anima.

L’intervento della dottoressa Barbara Bononi, psicologa forense specialista in criminologia e consulenze neuropsicologiche, si è focalizzato sull’aspetto psicologico e sociale dei fenomeni di violenza, spesso i meno considerati dalla giustizia ma purtroppo i più dannosi per le persone che tali violenze le subiscono.

Molte le sfaccettature analizzate, tutte accomunate da una caratteristica comune: qualsiasi tipologia di violenza subita, dalla psicologica alla fisica, per quanto la giustizia possa darci un freno o uno stop arrivando anche a condanne esemplari, nulla può fare per fermare i danni che la vittima si porterà, purtroppo, per tutto il resto della propria vita. Sempre che una vita, la vita, questa vittima ce l’abbia ancora.

La serata si è conclusa con alcuni interventi e varie domande poste alle relatrici direttamente dal pubblico presente, segnale di una grande attenzione e voglia di capire questi fenomeni di violenza, a volte visti come distanti ma spesso molto più vicini a noi di quanto non si possa immaginare.

Nel saluto finale, Federico Simoni ha ringraziato il pubblico presente e le relatrici, ricordando “l’adriese Giulia Lazzari, vittima tre anni fa della feroce violenza del marito, che le tolse la vita, la sua giovane vita. Ricordiamo lei e tutte le vittime di violenza, e continuiamo questo percorso di crescita sociale di noi tutti, dei giovani, delle famiglie, per poter diventare una società migliore, più cosciente, costruttrice di un futuro migliore per noi e per i nostri figli. Noi del Cantiere – conclude Simonici impegniamo e ci impegneremo tutti i giorni, come pensatoio, come fabbrica delle idee, a proporre nuove iniziative per dare forma a queste idee”.