giovedì, 28 Marzo 2024
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Il Programma di Purificazione

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“In base a tutte le prove disponibili, la società è diventata un problema biochimico”

  1. RonHubbard

Dato che l’LSD ha la tendenza a riattivarsi molto tempo dopo la sua ingestione e dato che per tale riattivazione bastano dosaggi veramente minuscoli,L. RonHubbard alla fine dedusse che nell’organismo rimangono evidentementeresidui di LSD.

È un’affermazione molto più importante di quanto non si possa immaginare di primo acchito, in particolare vista la concomitante scoperta secondo cui tutte le sostanze tossiche -conservanti, pesticidi e l’intera gamma di droghe illegali e farmaci – possono anch’esse annidarsi nei tessuti adiposi e causare distruzione.

Questo è stato il percorso dell’indagine che alla fine è culminata nello sviluppo del Programma di Purificazione. In termini molto semplici, il programma può essere descritto come una disintossicazione a lungo termine. Sebbene in origine sia stato concepito per eliminare gli ostacoli biochimici ai servizi di Scientology, la comunità medico-scientifica ne prese subito buona nota. Dopotutto, si trattava del primo, concreto metodo per espellere non solo i residui di droghe e farmaci, ma anche di veleni presenti nell’ambiente; e i risultati furono tanto misurabili clinicamente quanto eccezionali.

Come nota di primaria importanza, L. RonHubbard spiega che, mentre i residui possono alterare gravemente gliequilibri dei fluidi ed altro ancora, il Programma di Purificazione si concentra principalmente sui residui in quanto tali e sui fenomeni mentali ad essi correlati.

Il modo esatto in cui i depositi di droghe, farmaci e sostanze tossiche interagiscono con il processo del pensiero umano, e il modo in cui ilProgramma di Purificazione elimina tali depositi, costituiscono l’argomento della descrizione originale del programma di L. RonHubbard.

A titolo di informazione a margine, quanto segue può risultare interessante:“Nel corso degli ultimi anni, alcune ditte private di ricerca che collaboravano con scienziati governativi nello studio del metodo Hubbard di disintossicazione hanno concluso che le attività pionieristiche svolte dal suo ideatore, autore e ricercatore L. RonHubbard, erano in effetti valide. Sebbene da un lato tale tecnica sia stata ampiamente riconosciuta, è solo negli ultimi anni che alcuni scienziati nel campo dell’ambiente ne hanno documentatol’efficacia, come mezzo per affrontare la miriade di problemi relativi al grado di esposizione a sostanze chimiche che minaccia la società moderna”.Robert B. Amidon, Journal ofCalifornia Law Enforcement.

A titolo di esempio vi sono le conclusioni tratte da uno studio, ormai famoso, effettuato su un certo numero di abitanti del Michigan esposti agli effetti dei bifenilipolibromurati (PBB) in seguito a una contaminazione da sostanze ignifughe presenti nel foraggio per il bestiame che si era estesa all’intero stato. Considerando che i residui immagazzinati dei PBB (e di altri policlorobifenili provenienti dai liquidi di refrigerazione industriale) si riducono da sé solamente al 50% in un arco di tempo che va dai dieci ai vent’anni, i tassi di riduzione dopo il Programma di Purificazione si sono dimostrati del tutto sbalorditivi.

In media, quegli abitanti del Michigan che si erano sottoposti al programma hanno visto una riduzione immediata di residui chimici del 20%, mentre gli esami medici di controllo effettuati nei quattro mesi successivi hanno rivelato una diminuzione di un buon 40%.

Che la riduzione sia continuata ben oltre la fine del programma è stato anch’esso considerato, ovviamente, un fatto significativo, ma non si è verificato solo nello studio del Michigan.Infatti, una ricerca condotta in Florida su un paziente che era stato a contatto con la diossina, un sottoprodotto tossico nella fabbricazione di diserbanti, ha rivelato una riduzione immediata del 29% al termine del Programma diPurificazione, con un’ ulteriore riduzione del 97% dopo circa otto mesi.

Il fatto che tali riduzioni si riflettano in un miglioramento della salute e del benessere delle persone è altrettanto fuori discussione. Per esempio, alcuni membri delle forze armate statunitensi rimasti esposti al diserbante-defoliante Agent Orange, hanno riferito di aver sperimentato durante il Programma di Purificazione la completa scomparsa di stanchezza, insonnia, dolori addominali, mal di testa e disturbi persistenti alla pelle di cui soffrivano da tempo.

In modo analogo si sono risolte depressione e collera cicliche che caratterizzavano la cosiddetta “sindrome della guerra del Vietnam”.Si sono avuti risultatialtrettanto spettacolari per quanto riguarda la “sindrome della guerra del Golfo”, in particolare su persone che erano state a contatto con “anti gas nervino” o altre sostanze da guerra batteriologica.

I risultati del programma, in ambito “GroundZero” a New York, si sono rivelati altrettanto espliciti. A intere squadre di polizia, vigili del fuoco, emergenza medica e soccorso è stato offerto il programma a seguito di un loro contatto prolungato con livelli inauditi di polveri, fumi e vapori tossici nella scia del crollo del World Trade Center. In breve, il fatto che si siano ripresi dall’insonnia, dalla spossatezza e da una malattia respiratoria conosciuta come “tosse del World Trade Center” è stato a dir poco miracoloso.

Infatti, molti membri delle squadre di soccorso che in precedenza erano sofferenti, hanno riferito di un grande recupero di vitalità e di un miglioramento della qualitàdi vita rispetto a prima dell’11 settembre. Vale a dire (testuali parole del consulente medico anziano): “In effetti si sentono meglio di quanto non si sentissero prima degli attacchi”. Di qui la sovvenzione da parte del governo a favore di un “Progetto per la disintossicazione delle squadre di soccorso di New York” e il rapporto conclusivo del consulente medico anziano: “Stiamo restituendo alle loro famiglie le mamme e i papà che sembravano essere stati inghiottiti dalla polvere dell’11 settembre”.

Tra le persone esposte a livelli “accettabili” di sostanze tossiche presenti nell’ambiente – vale a dire le sostanze inquinanti comuni a qualsiasi area urbana – le segnalazioni sono altrettanto categoriche. Fra i miglioramenti riscontrati vi sono: maggior vitalità, memoria e concentrazione migliorate, come pure sollievo da dolori addominali e intestinali, dovuti ad additivi alimentari. Non meno significativesono le segnalazioni di miglioramenti nell’apertura mentale e nella stabilità emotiva; il che suggerisce che persino livelli relativamente bassi di residui tossici causati da fattori inquinanti nell’atmosfera possono influire sul comportamento e bloccare la chiarezza di pensiero.

Ma per rendersi conto di quanto profondamente questi residui possano alterare il comportamento e il pensiero, concentriamoci di nuovo sulle droghe.Come è stato detto, l’impatto che le droghe e i loro residui hanno sul nostro comportamento, sulle nostre percezioni è considerevole. Per esempio, tra la grande mole di letteratura sociologica regolarmente propinata quale spiegazione dell’abuso di narcotici post-anni Sessanta, ci fu una (pressoché sconosciuta) ricerca del 1972 riguardante gli eroinomani di New York, “plasmati a nuova vita” dalla rivoluzione psichedelica. La premessa centrale, che a quel tempo era “radicale”, era la seguente:“Nelle strade delle città americane vive una nuova, diversa generazione di consumatori di eroina”.

Il tossicodipendente di fine ventesimo secolo, discendente di quei consumatori di droghe di ogni tipo del 1967 e 1968, veniva descritto come del tuttoindiscriminato nelle sue scelte, cioè, prendeva tutto quel che poteva, sia dal mercato illegale dell’eroina sia, cosa persino più significativa, dalla vendita per strada di farmaci regolarmente prescritti. Di conseguenza, era notevolmente violento, e ciò in contrasto col precedente ritratto di un tossicodipendente relativamente pacifico.

Indagini successive lo hanno confermato. Un importante studio sui consumatori di eroina nella contea di Dade, in Florida, ha rivelato che 573 tossicodipendenti presi a caso avevano commesso215.105 reati penali nel corso di un solo anno. Circa metà erano crimini “senza vittime”, principalmente prostituzione e spaccio, questo è vero.

Ma si rilevava anche che furono commessi all’incirca seimila furti e aggressioni, alcuni dei quali di tipo estremo e irragionevole. Un secondo studio ha rivelato qualcosa di analogo ma peggiore: nell’arco di dodici mesi 356 consumatori di droga avevano commesso 120.000 reati gravi, tra cui omicidi, furti, stupri e aggressioni aggravate.

Inoltre, il 78% di coloro che erano stati condannati per un crimineviolento era costituito da consumatori abituali e un numero significativo di quei crimini non rispecchiava affatto il tipo comune in questi casi.Al contrario, le vittime, scelte a caso, erano state uccise, violentate e picchiate, senza alcun motivo logico.

Persino dagli ambienti della sociologia, così cauti riguardo a dichiarazioni generiche, le conclusioni sono agghiaccianti. Può mai essere, si è chiesta la Narcotic and DrugResearch, Inc. di New York, che ci troviamo alle prese con un “modello sistemico” di un mondo narco-criminale al cui interno la violenza sia insita nell’uso stesso della droga? In risposta, sia pur parziale, vi è un altrettanto agghiacciante schema di comportamento violento dimostrato da chi usa farmaci leciti di tipo psicotropo.

Si è anche menzionata una ricerca canadese del 1975, che ha rilevato come le probabilità di atti di violenza commessi nelle case di correzione erano molto più alte tra coloro che avevano assunto farmaci psicotropi; mentre gli episodi di chi assumeva sedativi o ipnotici erano talmente violenti da orientare i ricercatori verso l’effetto “Dr. Jekyll eMr. Hyde”.

Inoltre, tra i vari effetti collaterali – di cui si è molto discusso – degli antidepressivi, vi è un fattore irritabilità e un quoziente ansia; espressioni che diventano assurdamente eufemistiche quandosi considerano casi come quello di Ilo Grundberg, che massacrò la madre di ottantatre anni in quella che può essere descritta solamente come furia psicotropa. (LaGrundberg venne in realtà prosciolta dopo che la pubblica accusa non riusci a stabilire alcun movente plausibile per un omicidio che la donna non ricordava nemmeno di aver commesso).

Nel frattempo, gli effetti collaterali del Prozac suggeriscono definizioni ben più pesanti rispetto all’ “ansia” citata dalle avvertenze contenute nella confezione; ne è un esempio il caso tristemente noto di Joseph Westbecker il quale, dopo essersi recato sul suo precedente luogo di lavoro con dosi terapeutiche di tale droga nel sangue, abbatté venti persone con un fucile d’assalto.

Si potrebbero citare molti altri esempi: la sparatoria nella scuola superiore di Columbine, in Colorado, fu l’opera premeditata di uno studente in preda a collera indotta da psicotropi, come pure gli omicidi da parte di adolescenti in Oregon, Mississippi e Georgia. Ma il punto più rilevante è semplicemente questo: poco più di un secolo fa, ci ricordano i sociologi, Jack lo Squartatore sconvolse e scioccò tutto il mondo civilizzato con l’assassinio di sette prostitute inglesi. E all’alba del nuovo millennio, sembra che ci si imbatta in un Jack lo Squartatore ogni due o tre anni… che, immancabilmente, ha assunto uno o più psicotropi.

È su tale prospettiva ad ampio raggio che L. RonHubbard ha dichiarato: “In base a tutte le prove disponibili, la società è diventata un problema biochimico”; citando poi sia il relativo danno fisico sia il generale declino della moralità, e finendo col proporre la sua soluzione. Tale soluzione è sufficientemente semplice da esser messa in pratica, è decisamente intesa per un ampio utilizzo e, per dire chiaramente come stanno le cose, egli si augura che ci rendiamo conto del fatto che è l’unica speranza che abbiamo.

Nota: Il fine del Programma di Purificazione è solo quello di farti raggiungere un miglioramento delle tue condizioni spirituali. Il Programma di Purificazione non è un programma sanitario e non tende quindi a risolvere problemi medici che possono essere alla base delle condizioni di malessere. Per quanto riguarda gli aspetti medici devi sempre consultare il tuo medico di fiducia.

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