venerdì, 29 Marzo 2024
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Padova aderisce alla campagna Posto occupato, dedicata alle vittime di femminicidio

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Padova aderisce alla campagna “posto occupato”, dedicata alle vittime di femminicidio

Drappi rossi sparsi in tutta la città di Padova: in sedi istituzionali, Università, librerie,
cinema e associazioni che aderiscono alla campagna Posto Occupato.

Questa l’iniziativa di un gruppo di Associazioni di donne, con il Patrocinio dell’Ateneo
patavino, proposta anche quest’anno in occasione del 25 novembre, la Giornata
internazionale per l’Eliminazione della violenza contro donne.

Aderiscono all’iniziativa Arcigay Tralaltro Padova, Centro di Ateneo Elena Cornaro
Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”, Centro Servizio Volontariato di Padova e Rovigo, Centro Veneto Progetti Donna – Auser, Comune di Padova, Consulta del Volontariato della provincia di Padova, Lottodognimese,
Medici in Strada e con il patrocinio Università degli Studi di Padova 

Il Progetto

Posto occupato nasce nel 2013 per ricordare, simbolicamente, le donne che hanno perso la vita per mano di un uomo che le ha uccise per il fatto stesso di essere donne.

Perché Posto Occupato? Perché ciascuna di quelle donne, prima che un assassino decidesse di porre fine alla loro vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, occupandolo con un drappo rosso, affinché la quotidianità non le dimentichi.

I dati

I dati a disposizione dicono che dal 2010 ad oggi c’è stato un evidente calo degli omicidi
volontari totali, ma non di quelli delle donne. Sono stati 118 nel 2020 così come nel 2021.
Osservando i dati del Ministero dell’Interno (aggiornati al 7 novembre), il 2022, purtroppo,
segue il trend degli anni precedenti con 94 donne uccise nei primi 10 mesi, l’87% delle quali in ambito familiare/affettivo. In particolare, prendendo in considerazione gli omicidi commessi da partner attuali o precedenti (111 in totale), più del 92% sono femminicidi. Una donna ogni 3 giorni. Come ogni anno.

I femminicidi non sono un’emergenza temporanea, e non lo sono mai stati: fanno parte di un angolo buio e oscuro nostra cultura patriarcale e sessista, che diffonde la sua ombra su tutte e tutti noi.

Occupare un posto anche quest’anno per le 9 donne che sono state uccise nella nostra regione negli ultimi 12 mesi. Per Giulia, per Lorena, per Gabriela e Lijdia, per tutte loro è quindi un gesto simbolico importante e concreto, per ricordare le donne che avrebbero partecipato a un concerto, a una manifestazione, alla visione di un film al cinema, a un pranzo in compagnia, tra amici, e amiche, liberamente.  –  commentano le associazioni aderenti  –  Servono interventi strutturali, percorsi educativi nelle scuole, finanziamenti ai Centri antiviolenza e ai servizi dedicati alla protezione delle donne. Serve un lavoro di rete multiagenzia efficiente, coordinato ed organizzato. Ma serve anche l’aiuto e il sostegno costante di tutte e di tutti, perché la violenza maschile contro le donne è un problema che ci riguarda e che ognuno di noi in qualche modo ha conosciuto. Proprio per questo la violenza maschile contro le donne va contrastata ogni giorno, anche aderendo all’iniziativa Posto Occupato.”