giovedì, 28 Marzo 2024
HomeBreaking NewsPadova, inaugurate le nuove sale ibride ad alta integrazione

Padova, inaugurate le nuove sale ibride ad alta integrazione

Tempo di lettura: 3 minuti circa

L’ area chirurgica è la prima in Italia e una delle prime in Europa e nel mondo 

Procedure innovative mininvasive, efficacia clinica, minor impatto sul paziente, in termini di riduzione delle complicanze e dei tempi di recupero post operatorio. La realizzazione di due sale ibride ad utilizzo prevalentemente vascolare e cardiochirurgico nasce con l’obiettivo di garantire una risposta efficace, efficiente e tempestiva alle esigenze cliniche e assistenziali, mediante l’attuazione di una piastra operatoria di ultima generazione

Oggi inauguriamo queste tecnologie, uniche in Italia. Come Regione investiamo ogni anno più di 9 miliardi di euro in sanità. Negli ultimi 10 anni c’è stato un cambiamento epocale nella sanità del Veneto.  –  commenta il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – Nuove tecnologie e human power, assieme, continuano ad essere l’anima del nostro modello sanitario. Da sempre abbiamo creduto fino in fondo nell’innovazione tecnologica con una spesa specifica di 70 milioni ogni anno. In essa c’è il futuro e il continuo progresso per il bene del paziente ma ci serve anche la genialità e la capacità dei professionisti che, anche nel mondo digitale, rimangono la più grande risorsa”

”  Dietro questi investimenti, significativo è la tecnologia utilizzata –  aggiunge il Direttore generale Giuseppe Dal BenQuello che cambierà è la modalità di lavoro soprattutto per quanto riguarda la chirurgia vascolare e la cardiochirurgia. Ma soprattutto la possibilità di passare alla chirurgia open con l’integrazione tra geografi senza spostare il paziente.

“Le nuove Sale Operatorie Ibride, non devono considerarsi solamente un centro di costo, ma uno strumento mirato alla produzione di salute e del benessere del cittadino che ne abbisogna. – commenta Prof. Franco Grego, Direttore UOC Chirurgia Vascolare – l loro utilizzo deve essere guidato dal principio della sostenibilità economica. A tal fine è doveroso da parte di tutti, agire con efficacia, efficienza ed appropiatezza d’uso per raggiungere l’obbiettivo prefissato con il minor impiego di risorse possibile.”

L’iter

Un progetto che ha preso avvio nel 2018 con la richiesta formale da parte dell’Azienda Ospedale di Padova alla Regione per la fornitura di apparecchiature per due sale ibride ad utilizzo vascolare e cardiochirurgico per una copertura finanziaria da parte della Regione del veneto. Nel 2019 arriva il parere favorevole. Dopo l’aggiudicazione della ditta per i lavori, molte sono state le difficoltà che l’Azienda Ospedale ha dovuto superare, tra ostacoli dimensionali, strutturali, tecnologici e logistici. Il risultato finale, dopo quattro anni, è un ambiente d’avanguardia con un elevato grado di integrazione tecnologica e clinica per permette agli operatori di affrontare i casi più complessi con maggiori garanzie in modo tale da poter .

Un investimento complessivo da parte della Regione Veneto di 12 milioni di euro di cui 3.564.000 euro riservati ai lavori sale ibride,  8.359.596 euro per le attrezzature sale ibride.

L’investimento, inoltre, gode di un finanziamento della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per 2.488.675 euro. ” Siamo sempre più impegnati nel campo della medicina territoriale, ma manteniamo ancora molto forte l’attenzione per quelli che sono le innovazioni capaci di portare in là frontiera dell’assistenza e della ricerca.  –  commenta il Presidente Muraro della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – E questo progetto si inserisce in questo filone. Come fondazione siamo stati lieti di aderire a questo invito con un intervento che porterà Padova ancora di più all’avanguardia del sistema sanitario nazionale” 

L’area Chirurgica

Sono 1050mq gli spazi dedicati, nel lato ovest del piano rialzato del Policlinico, alle nuove sale ibride ad alta integrazione. Due sale operatorie ad alta tecnologia integrata divise da una Tac a 128 strati in grado di spostarsi in caso di necessità grazie a degli appositi binari.

In particolare il sistema prevede l’integrazione di 2 angiografi ed una TAC a servizio delle due sale operatorie, oltre alle altre a sistemi di anestesia, stazioni di monitoraggio, ventilatori, ecografi.

La realizzazione permette di intervenire in modalità mini-invasiva sfruttando il sistema di diagnostica integrata di angiografo e TAC, garantendo nel corso della stessa sessione operatoria l’eventuale conversione della procedura chirurgica da mini-invasiva ad open senza necessità di trasferire il paziente in altre sale operatorie.

Inoltre, nella sala il sistema permette di avere a disposizione i parametri registrati da ogni apparecchiatura e i dati pre-intervento del paziente, di trasmettere le informazioni in ogni monitor con un sistema touch screen, di registrare le seduta operatorie a fini scientifici e/o didattici con anche la possibilità di effettuare videoconferenze e consulti in tempo reale.

Sara Busato