giovedì, 21 Settembre 2023
 
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Treviso, Cammino delle Colline del Prosecco: arriva il “Ponte dell’Umanità” sul torrente Campea

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L’opera finanziata dalla Regione del Veneto costerà 200mila euro e renderà fruibile un percorso di 53 chilometri e 2.265 metri di dislivello.

Un Cammino fra le Colline del Prosecco, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Come quello di Santiago de Compostela, a dirla con il presidente del Veneto Luca Zaia. Come la Via Francigena e quella degli Dei, per restare in Italia. L’obiettivo è rendere fruibili i 53 chilometri già esistenti di itinerario ciclopedonale da Vidor a Vittorio Veneto grazie al “Ponte dell’Umanità”, passerella che unirà le due sponde del torrente Campea fra i territori di Farra di Soligo e Follina.

La prima pietra dell’opera – finanziata dalla Regione e realizzata da Veneto Strade per un costo complessivo di 200mila euro – è stata posata a metà settembre dal governatore, che ha indossato il caschetto protettivo, si è messo alla guida dell’escavatrice e ha fatto il primo buco. La conclusione dei lavori è programmata per il prossimo febbraio.

Luca Zaia: “La ciclopedonale celebrerà il patrimonio delle Colline del Prosecco”

“Il progetto di questa ciclopedonale è quanto di meglio per celebrare il Patrimonio dell’Umanità di queste straordinarie colline, rendendole fruibili in maniera slow attraverso 53 chilometri di boschi, pendii e vigneti. Proprio quel laboratorio di sostenibilità – ha spiegato Luca Zaia che tutti vogliamo sia questo territorio. Questa ciclopedonale sarà la nostra via di Santiago di Compostela, un elemento di sviluppo dell’offerta turistica ecocompatibile che già oggi conta 250mila turisti l’anno, il 66 per cento dei quali stranieri, ma che in alcuni anni può arrivare a un milione e 250mila”.

L’infrastruttura consentirà continuità al Cammino che attraversa il territorio collinare dell’Alta Marca, dando ulteriore impulso al turismo lento e sostenibile. Oggi infatti il percorso è interrotto dal torrente Campea, che può essere attraversato in sicurezza solamente nei periodi di secca: da qui l’importanza della realizzazione della passerella ciclopedonale, strategica per dare continuità all’intero Cammino, capace di regalare un paesaggio dall’eccezionale valore culturale, storico e di tradizione popolare.

Con un dislivello di 2.265 metri, il percorso è composto da quattro tappe, con sosta per i pernottamenti a Col San Martino, Follina e Tarzo, in un tracciato pensato per dare la possibilità di visitare l’intero blocco geologico caratterizzato dai dorsali delle colline sub-prealpine.

A progettarlo è stato lo scrittore Giovanni Carraro, che spiega come il Cammino delle Colline del Prosecco “ha un valore religioso, attraversando luoghi sacri come le abbazie di Vidor e Follina, i santuari della Madonna delle Grazie e di Collagù, e anche storico, non solo per i castelli, i palazzi e i centri storici che si incontrano, ma per il legame simbolico con il cammino fatto dalle truppe italiane quando riuscirono a passare il Piave per combattere la battaglia di Vittorio Veneto nella Prima Guerra Mondiale”.

 
 
 

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