venerdì, 29 Marzo 2024
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Turismo a Chioggia: numeri incoraggianti, ma si può ancora crescere

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Dal milione e 200mila registrato si deve tornare ai 2 milioni di presenze: questo l’obiettivo per il futuro prossimo

Sottomarina
Sottomarina

Un bilancio positivo per il comparto turistico di Chioggia, Sottomarina e Isola Verde, ma lo sguardo è già proiettato al futuro per potenziare ulteriormente l’offerta ricettiva e tornare ai 2 milioni di presenze.

L’aumento del fatturato complessivo tocca le due cifre, ma pesano i maggiori costi del caro energia e delle materie prime e così il guadagno rimane in linea con le annate precedenti. Per quanto riguarda la spiaggia, l’aumento è del 10% rispetto al 2021 toccando i valori raggiunti nel 2019, ma si registra un leggero calo nelle presenze: – 3% rispetto allo scorso anno.

“Occorre allargare la riflessione – spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente di Gebis (gestori impianti balneari) – ai maggiori costi che abbiamo sostenuto: maggiori costi del personale dovuti per fortuna a mancati giorni di brutto tempo con il conseguente aumento delle ore lavorative; maggiori costi di energia con bollette che sono progressivamente lievitate nei mesi estivi. Chi a luglio e agosto pagava bollette di energia da 5.000 euro, si è ritrovato con bollette da 25.000 euro”.

Le presenze del turismo all’aria aperta sono aumentate del 15%. “Un trend brillante – aggiunge Leonardo Ranieri, presidente di Cisa camping – vanificato poi nei fatti dal caro energia. I nostri prezzi sono stabiliti a Natale e quindi non è possibile ritoccarli poi in corsa. Il costo dell’energia è via via aumentato, da 0,15 euro a watt fino a 0,65. Il meteo però ci ha aiutato”.

Come trasformare allora un milione e duecentomila presenze per arrivare a 2 milioni? Gli appartamenti ad uso turistico sono costantemente diminuiti in questi ultimi anni ed erano i tradizionali posti dove le famiglie trascorrevano abitualmente un paio di settimane al mare.

“Mancano alberghi, mancano residence – sottolineano i presidenti di Gebis e Cisa Camping – Dobbiamo lavorare insieme all’amministrazione e assieme a tutte le sigle del turismo sulla programmazione urbanistica a uso turistico perché manca un’offerta adeguata all’incremento dei numeri. Si possono introdurre dei vincoli per impedire la residenza dove si vuole sviluppare l’uso turistico delle strutture. Il balneare ha raggiunto il punto di saturazione: ogni stabilimento, bene o male, ha la sua clientela fidelizzata e i numeri nelle ultime stagioni divergono veramente di pochissimo. La sfida vera è attrarre turisti stanziali e ritornare ai due milioni di presenze”.

Eugenio Ferrarese