La corsa per Ca’ Sugana. Il Partito Democratico e le civiche puntano sull’imprenditore De Nardi, incognite Terzo Polo e FDI.
Non sarà una campagna elettorale come tutte le altre quella della primavera 2023 a Treviso. Sino a qualche mese fa era pressoché scontata la vittoria a mani basse del sindaco uscente Mario Conte forte di sondaggi (riservati) incoraggianti e di un traino, quello della Lega, che nel capoluogo della Marca sembrava inarrestabile.
Il terremoto delle elezioni politiche dello scorso settembre, però, ha scombinato, e non poco, le carte facendo emergere inquietudini e qualche mal di pancia.
Il crollo della Lega Nord e il successo di Fratelli D’Italia, pur non potendosi mai confrontare elezioni politiche e amministrative, è destinato a rivedere profondamente i rapporti di forza tra gli alleati. Tema, questo, non proprio gradito allo stesso primo cittadino, almeno a quanto si dice, che di essere “circondato” in giunta e in consiglio da FDI non ne vorrebbe proprio sapere. A questo si aggiungano altri tre fattori decisamente non irrilevanti.
Il primo è legato alle turbolenze in casa Lega: l’ala salviniana ha fatto incetta, i congressi non stanno sciogliendo tutti i nodi e il Veneto, almeno nella parte non completamente fedele al “Capitano”, è stato brutalmente dimenticato dalle parti di via Bellerio; per comprenderlo basta guardare alla scelte per Ministri e Sottosegretari.
Il secondo fattore arriva sino al Canal Grande: che il sindaco Conte e Luca Zaia non si siano mai troppo amati non è un grande mistero, ma sembra che questa relazione si sia ulteriormente raffreddata nei mesi passati quando il primo cittadino della Marca non avrebbe nascosto bene, nonostante i commenti ufficiali, le sue ambizioni di correre per la successione al Presidente più amato d’Italia soprattutto se il “Luca Nazionale” fosse stato chiamato a ricoprire prestigiosi incarichi di governo.
Il terzo e non irrilevante elemento di turbolenza è rappresentato dalle molteplici inchieste giudiziarie che stanno mettendo sottosopra il Municipio trevigiano. Ipotesi di reato decisamente molto pesanti per atti che, se confermati, riguardano da vicino i soldi pubblici e la vita stessa dei cittadini, in particolar modo di quelli più in difficoltà.
È evidente che il sindaco Conte gode ancora di un fortissimo appeal tra i trevigiani, ma oggi la sua conferma senza dover fare troppa fatica non è più così certa come poteva apparire prima dell’estate.
A provare a rendere la vita ancora più difficile al sindaco uscente ci saranno il Partito Democratico e le liste civiche in una riedizione, di fatto, di quella formazione che nel 2013, con Giovanni Manildo alla guida, strappò il capoluogo della Marca a due veri totem del centrodestra: Giancarlo Gobbo e Giancarlo Gentilini.
Non ci sono ancora conferme ufficiali ma sembra che la coalizione abbia deciso di stringere i tempi per mettere in campo, il prima possibile, Giorgio De Nardi, imprenditore “illuminato” nel campo del digitale. Un moderato ricco di carica umana e innovativa. L’obiettivo è quello di stringere attorno a De Nardi, che non sembra aver mai nascosto le sue simpatie per l’area politica del terzo polo, una larga coalizione che partendo dalla formazione di Renzi e Calenda tenga insieme anche i mondi della sinistra ambientalista passando, ovviamente, per il PD e la Civica di Franco Rosi, veri artefici di tutta l’operazione.
A rendere il quadro un po’ meno lineare ci sarebbe un colloquio tra Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, e il Sindaco Conte: il tentativo in atto sarebbe quello di dar vita ad una civica centrista a sostegno dell’attuale primo cittadino che diventasse il primo partito della coalizione per contenere, in modo estremamente significativo, la forza di Fratelli D’Italia: prospettiva questa che, se si dovesse concretizzare, potrebbe portare il partito di Giorgia Meloni e del potente ministro trevigiano Carlo Nordio a considerare la corsa solitaria. (m.b.)