venerdì, 29 Marzo 2024
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Salzano: casa di riposo, in aumento rette e capienza

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Interviene il consigliere di “Progetto Comune” Romano de Zuani: “Serve un aiuto per superare le difficoltà economiche della casa di riposo di Salzano”

Preoccupa l’aumento delle rette della casa di riposo di Salzano. A farsi partecipe della situazione il consigliere del gruppo di Progetto Comune, Romano De Zuani. “La situazione provocata prima dalla pandemia, poi dalla crisi energetica e da altri aspetti correlati – dice – richiede un aiuto straordinario per superare le attuali difficoltà economiche”. Un intervento importante anche perché recentemente il Comitato dei sindaci ha approvato all’unanimità l’aumento della capienza della casa di riposo di Salzano, la Don Vittorio Allegri, che passa da 88 a 102 posti letto. Ora però bisogna tutelarla dai possibili e quasi inevitabili aumenti. Rincara la dose il capogruppo Vanni Fabris: “senza un intervento della Regione, si rischia infatti la riduzione e cancellazione degli attuali livelli di servizio o un aumento di 200-400 euro per le rette mensili a carico delle famiglie”.

La lista Progetto Comune si sta anche attivando con dei tavoli di lavoro per trattare il tema dei servizi alla persona. “Sarà l’occasione – aggiunge Fabris – per approfondire cosa è possibile fare in termini di attività e politiche attive a sostegno delle persone anziane della comunità, non solo quelle che vivono in queste strutture”.

La casa di riposo e soggiorno “Don Vittorio Allegri” è sorta nel 1836 come “Ospitale Civile Massa Poveri Casa di Ricovero”, per volontà di don Vittorio Allegri allora parroco di Salzano che nel suo testamento del 1828 volle dare un aiuto ai poveri della parrocchia di Salzano. Nel 1890 per Regio Decreto l’istituzione venne trasformata in ente pubblico Ipab – Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficienza, mantenendo l’orientamento all’assistenza come nelle volontà del Fondatore fino al 1994, anno in cui è stato possibile tornare ad essere una Fondazione privata e poi, nel 1998, diventò Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (Onlus). Nel 1976 venne trasferita nell’attuale sede, ampliata e ristrutturata negli anni per rispondere alle mutate esigenze degli ospiti e nel 1990 è stato avviato anche il centro diurno, un nuovo servizio di tipo semi-residenziale. Negli ultimi anni la Fondazione ha avviato e concluso il percorso di adeguamento, strutturale gestionale e organizzativo, secondo i dettami di legge per ottenere l’ autorizzazione e accreditamento delle strutture socio-sanitarie, per i servizi di residenzialità (88 posti di cui 68 di primo livello e 20 di secondo) e semi residenzialità (30 posti). Ora i posti aumenteranno a 102 complessivi.

Lino Perini