giovedì, 28 Marzo 2024
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Ulss 6 Euganea. Il bilancio di un anno tra nuove emergenze e future pandemie

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Un anno dedicato al Covid e a nuove emergenze. Ma l’Ulss 6 Euganea è pronta ad affrontare nuove sfide: piano PanFlu, disagio psichico tra i giovani e risorse PNRR

E’ stato sicuramente un anno dedicato al Covid oltre 327.000 i contagi e una alla campagna vaccinale che ha visto più di un milione di dosi somministrate. Ma l’Ulss 6 Euganea è pronta ad affrontare nuove sfide. Dal cosiddetto piano panflu per contrastare le future pandemie influenzali all’attenzione al disagio psichico dei più giovani.

C’è stato un grande lavoro di squadra –  commenta il direttore Generale Paolo Fortuna  –  Non solo gli ospedali collaborano tra di loro ma ospedale, territorio e servizio di prevenzione.  E’ stato visto con i vaccini con i tamponi già agli inizi dell’anno. Questa capacità di lavorare insieme è stato il metodo trainante dei risultati che abbiamo raggiuntoI servizi le attività che vengono erogate si stanno progressivamente incrementando e avvicinando ai numeri di una fase anticrisi”

Dipartimento di prevenzione

E’ l’Ulss più grande del Veneto con peculiarità del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ( SISP) non presenti in altre realtà. I dati lo dimostrano. A novembre, per esempio, per quanto riguarda lo screening oncologici sono stati recuperati il 92% delle prestazioni diffetire/sospese in fase pandemica.

Per il nuovo anno molta attenzione al PanFlu, il Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale ” Il Piano pandemico prevede di saper fronteggiare qualunque agente infettivo a trasmissione aerea che possa avere una potenziale pandemico  –  commenta il dottor Luca Sbrogiò direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea –  Insieme all’azienda ospedaliera si è costruito un piano per fare tesoro di quanto si è imparato e anche essere pronti sul chi fa che cosa se dovesse ripresentarsi una situazione pandemica con grande impegno della sanità pubblica” 

Sono poi state recuperate le attività dello SPISAL (Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro) con incrementi evidenti rispetto al 2019, come ul 8% le imprese controllate, un +4% i cantieri. Dato simile nelle attività di prevenzione del servizio veterinario  con incremento del 10% rispetto allo scorso anno

Il Territorio

Le persone assistite sono aumentate in maniera notevole. Il servizio di assistenza domiciliata integrata dell’Ulss 6 fotografa un aumento dei pazienti a carico, segno che nel territorio esiste una rete anche informale intorno alle persone fragili che in questi anni si è ricostruita. Da 27 781 per l’anno 2019 si chiude l’anno con una proiezione di 41202.

In aumento anche il numero delle persone con disabilità accolte in residenza, segno di una ripresa della fiducia in questo tipo di strutture.

Attenzione alta verso i giovani afflitti da problemi psicologici “ Ci siamo resi conto che era aumentata la domanda  –  commenta Maria Chiara Corti, direttore del Servizio Socio sanitario –  perché è aumentato il disagio e la popolazione sicuramente sta vivendo uno stato di ansia generalizzata che porta alla richiesta di aiuto non solo nella popolazione adulta abbiamo visto un incremento del 22 % delle persone che sono state prese in carico. Ma attualmente abbiamo in carico 400 adolescenti con importanti disagio e situazioni di sofferenza psichica “

Il Piano di Zona 2023 -2025, strumento condiviso di pianificazione tra ULSS e Comuni nelle aree dell’integrazione socio-sanitaria (anziani, minori e famiglie, salute mentale, persone con disabilità, dipendenze, marginalità sociale). Rappresenta un ponte che accompagna i territori nella fase di transizione verso un nuovo modello di Organizzazione dei 101 Comuni.

In 3 ambiti territoriali sociali(Alta Padovana, Padova e Piovese, Padova Sud) con la realizzazione integrata del PNRR missione 6 e 5 per integrare la salute con l’inclusione sociale nelle comunità attraverso case di comunità, ospedali d ospedali di comunità.

Ospedale

Nonostante la carenza dei medici e del personale medico, è  stato attivato il piano di recupero delle prestazioni in attesa. La stima dei dimessi nel 2022 è di 42404 con valore positivo in tutte le aree mediche ( area chirurgica +13%, area medica +5%; medica fisica e riabilitazione +12%). Un trend in ascesa del +10%

C’è stata una riconversione organizzativa dal Covid al post Covid  – specifica il Direttore Generale  – In  questo momento in cui grazie ai vaccini abbiamo avuto una significativa riduzione degli accessi che si sono spostati soprattutto in ambito medico, questo ci sta permettendo comunque di rispostare il personale verso l’attività ordinaria e quindi verso quel recupero di attività di prestazioni tipiche che avevamo nel 2019 prima del prima dell’evento pandemico”

Sara Busato