venerdì, 29 Marzo 2024
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Amazon licenzia 18mila dipendenti. Le riflessioni di Ascom Confcommercio

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Patrizio Bertin: “I “piccoli” hanno fatto i salti mortali per non lasciare a casa i collaboratori mentre i “big”, al primo venticello di crisi, non  hanno remore a licenziare”

Amazon.com Inc. ha deciso di licenziare più di 18mila dipendenti. Il dato si riferisce a tutto il mondo e rappresenta  l’1% della forza lavoro del colosso di Seattle dell’e-commerce, ma è indicativo di ciò che la stessa Amazon ammette: è in corso una profonda crisi del settore tecnologico e delle vendite online.

Non è mai bello quando si parla di licenziamenti – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova e di Confcommercio Veneto – perché questo significa che per migliaia di famiglie si prospettano tempi difficili. In subordine: non è dato sapere quanti, dove e come potrebbero essere i licenziamenti che riguarderanno l’Italia e quanti, di questi, potrebbero interessare anche il territorio padovano e veneto”.

Ciò nonostante – continua Bertin – un paio di riflessioni credo siano legittime. La prima: il grande boom delle vendite online sembra denunciare più di un problema. Per quanto ci riguarda, nel corso di questi mesi, una volta superata la fase più critica della pandemia, abbiamo riscontrato un ritorno ai negozi di vicinato che, adesso, viene confermato dalle mosse di Amazon”.

Sociale

“Lo avevamo visto in occasione della crisi del 2008 e poi di quella del 2011 – aggiunge il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova e di Confcommercio Veneto – e, molto di più, quando è scoppiata la pandemia da covid: i piccoli imprenditori del terziario di mercato, ma non solo, hanno fatto i salti mortali pur di mantenere il posto ai propri collaboratori. Qualcuno, in drammatica difficoltà e col rischio di vedersi gettata addosso, con leggerezza, l’accusa di “evasore”, di fronte al dilemma conseguente alla scarsa liquidità, ha persino preferito pagare gli stipendi ai dipendenti al posto di pagare le tasse, entrando così nel girone infernale dell’Agenzia delle Entrate. Cosa fa invece Amazon (ma Meta/Facebook è sulla stessa lunghezza d’onda) al primo venticello di crisi? Non trova di meglio che tagliare i dipendenti”.

La  programmazione

C’è un problema che riguarda la regolamentazione della logistica – precisa Bertin – sulla quale è tempo che si definiscano quadro complessivo e limiti. Non è pensabile che un comparto che interviene in modo importante su fattori decisivi della vita delle persone (lavoro, consumo del territorio, viabilità, ambiente) sia, di fatto, lasciato libero di muoversi in assenza di un quadro di riferimento. Abbiamo ben presente cosa è successo con i centri commerciali: prima lasciati crescere oltre ogni ragionevole necessità, poi non di rado abbandonati col conseguente corollario di degrado. E’ questo ciò che vogliamo?”.