giovedì, 25 Aprile 2024
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Bacino Brenta, più tasse sull’indifferenziata. Argenti: “Chi inquina, paga”

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La sindaca di Villa del Conte e presidente di Bacino Brenta parla chiaro: dal 2023 aumentano le tariffe per chi produrrà indifferenziata oltre i limiti

Antonella Argenti
Antonella Argenti

“Chi inquina paga!” non è solo un avvertimento agli eco-vandali o a chi conferisce i rifiuti in modo scorretto ma una precisa direttiva europea. È proprio ispirandosi a questa legge che gli enti preposti alla raccolta dei rifiuti stanno modificando i regolamenti e le sanzioni per chi produce troppo indifferenziato. Lo spiega in una nota di fine dicembre il Consiglio del Bacino Brenta per i rifiuti, per il tramite della direttrice Giuseppina Cristofani e della presidente (e sindaco di Villa del Conte) Antonella Argenti.

«Dal 1° luglio 2022 è iniziato un “periodo di prova” per le utenze domestiche del nostro territorio. Con una campagna massiva di informazione abbiamo cercato, insieme al gestore ETRA spa, di informare tutti gli utenti delle novità, invitando fin da subito ad assumere un atteggiamento consapevole e collaborativo nell’esporre i bidoni del secco dal momento che la tariffa varia in base al numero di svuotamenti. Fino ad un certo numero (diverso in base al numero di componenti) gli svuotamenti sono già compresi in tariffa. Oltre sono contabilizzati come eccedenze e costano 5 euro + iva».

Argenti specifica poi che se fossero già state applicate le nuove norme, i cittadini che hanno prodotto un’eccedenza di indifferenziato avrebbero dovuto pagare delle cifre importanti, mentre si ritiene utile concludere la campagna informativa prima di procedere con le novità: «Abbiamo raccolto le segnalazioni dei colleghi sindaci e vogliamo proporre un percorso partecipato, graduale e non vessatorio per i cittadini che, per il 2022, continuano con le regole di inizio anno ma troveranno indicato in bolletta quanto virtuosi sono stati rispetto i nuovi limiti. Questa indicazione servirà come allerta per l’anno 2023» spiega il primo cittadino di Villa del Conte.

«Dobbiamo migliorare i risultati di raccolta differenziata assieme e a tutti chiediamo attenzione nel fare un corretto conferimento dei rifiuti mandando a riciclo i riciclabili e destinando al bidone del secco la quota non riciclabile. Entro il 2030 la quantità di secco pro-capite deve passare dagli attuali 99 kg/ab a 80 kg/ab. Rispondere all’imperativo “chi inquina paga” è nostro dovere perché il secco non riciclabile è il rifiuto più costoso da trattare. Etra, l’ente gestore del servizio, da molto tempo promuove campagne di informazione per la riduzione del secco: informarsi per migliorarsi è dovere di tutti i cittadini, tutelare l’ambiente in cui viviamo è d’obbligo per poter rispondere agli obiettivi di sviluppo sostenibile» conclude la presidente.

Cosa fare dunque dal nuovo anno? Sarà importante non esporre il bidone del secco sistematicamente perché da calendario passa il raccoglitore, ma solo quando il bidone sarà pieno, cercando di rispettare il numero di svuotamenti annui assegnati.

Andrea Benato