Schiesaro: “Credo che a molti concittadini abbia fatto piacere. Ho portato le mie preghiere rappresentando anche la mia comunità”
Si era recato a Roma per partecipare alle esequie del Papa emerito Benedetto XVI, ma è stato attaccato sui social per una trasferta che, secondo alcuni, sarebbe stata a spese dei cittadini. Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe, ha replicato rispedendo al mittente accuse e insinuazioni. “A Roma ci sono andato in forma privata e a mie spese”. In particolare lanciata sui social da una cittadina era quella di “essere andato in gita a Roma, senz’altro a proprie spese, ci auguriamo. Credo che il Sindaco non sia propriamente il garante della religione che è un fatto privato di ciascun cittadino. Dunque corrisponde più a un uso strumentale del sentimento religioso a scopo propagandistico del suo ruolo politico. Un’azione di basso profilo culturale”.
“È stato troppo grande lo stupore quando ho letto il post, per questo ho deciso di replicare- ha affermato il sindaco che ha ottenuto l’effetto, con la sua replica, di ricevere decine di messaggi di sostegno -. Lei mi manca di rispetto e non è la prima volta. Io posso non piacerle, possiamo non avere le stesse idee e mi pare evidente. Possiamo non avere le stesse sensibilità. Credo però che ci sia un limite all’offesa. Gli attacchi che arrivano sono sempre e solo squisitamente sul personale con la precisa volontà di ferirmi. Di farmi male. E non lo accetto. Innanzitutto non sono andato in gita: ho partecipato, in forma privata, alle esequie di Papa Benedetto XVI ed è stato per me un grande dono e testimonianza anche di amicizia con chi mi ha permesso di presenziare. L’ho fatto perché ci credo, perché credo nella testimonianza ed è parte della mia cultura. Credo che a molti concittadini abbia fatto piacere. Ho portato le mie preghiere rappresentando anche la mia comunità. Non credo di aver mancato di rispetto a nessuno, né fatto male a nessuno. Su chi abbia pagato la trasferta, ribadisco che le spese non sono a carico della comunità. Infine, non intendo erigermi a garante della religione, la trovo anzi una bestemmia”. (g.b.)