venerdì, 29 Marzo 2024
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Cavarzere, viaggio di solidarietà in Ucraina. Il dono del “Maresciallo dei poveri”

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L’ultima missione del Maresciallo dei Poveri: viaggio in Ucraina, per portare doni ai bambini abbandonati e orfani di guerra in occasione del Santo Natale.

Da sempre, Damiano Tommasi, Sovraintendente in quiescenza della Polizia di Stato della Questura di Padova, è conosciuto come il Maresciallo dei poveri. Una vita trascorsa per la legalità e soprattutto dalla parte degli “ultimi”. Si è sempre distinto, in Italia e all’estero, per portare aiuto ai più deboli e agli emarginati, raggiungendo i tanti invisibili che vivono nelle periferie e i poveri che cercano di sopravvivere nei teatri di guerra di tutto il mondo.

L’ultima sua “missione” è datata dicembre 2022 quando, insieme ad un suo amico, ha deciso di recarsi a Boryslav, in Ucraina, per portare doni ai bambini abbandonati e orfani di guerra in occasione del Santo Natale.

Appena scoppiata la guerra, a febbraio 2022, tutti volevano aiutare gli ucraini e si sono organizzate varie raccolte per aiutarli” – spiega il signor Tommasi – “però, finito il boom dei primi mesi, nessuno ne ha più parlato”.

A marzo 2022, infatti, con la collaborazione del cugino Ermes Tommasi, Coordinatore della Protezione Civile di Cona, Damiano era in prima linea, insieme ai volontari, per raccogliere vario materiale tra scatolame, vestiario e candele da destinare alla popolazione ucraina.

Tommasi, però, non si è interessato al popolo ucraino solo per i primi mesi. A Natale, infatti, il pensiero era continuamente là; voleva portare un po’ di gioia ai tanti bambini devastati dalla guerra.

Così, d’accordo con il suo amico polacco Albert Wooyciech Skretowski che, per l’occasione, ha assunto il ruolo di interprete, ha deciso di organizzarsi e partire.

Velocissima è stata la ricerca di dolci da portare ai bambini e, con l’aiuto di suo fratello Isaia, volontario presso la Basilica di Sant’Antonio di Padova, è riuscito ad avere circa 120 kg di cioccolata. Il bottino, formato da barrette, ovetti e cioccolatini, era stato donato ad Isaia dal benefattore Vittorio Del Conte.

Damiano poteva mai andare “solo” con 120 kg di cioccolata? Ovviamente no e così, grazie alla Sig.ra Franca Lovisetto, Presidente di “Event per il sociale”, ha recuperato anche 200 panettoni fatti a mano.

Inoltre, sempre grazie alla Protezione Civile di Cona” – continua Tommasi – “sono riuscito a recuperare 8 mute da calcio per i bambini, diverso materiale didattico (album da colorare, pennarelli, matite colorate) e circa 150 kg di legumi secchi. Ho preso anche dei palloncini da gonfiare e 20 kg di caramelle”.

Il viaggio

Così, con una macchina stracarica, la mattina del 26, insieme ad Albert, è partito. Un viaggio rocambolesco, pieno di posti di blocco con fucili puntati in faccia, che ha visto i due arrivare al Comune di Boryslav la sera successiva.

Siamo stati accolti dal Sindaco Igor Yavorskiy che ci ha accompagnati dal confine fino al magazzino nel quale abbiamo deposto il materiale” – continua Tommasi – “abbiamo cenato e siamo andati a dormire in un ostello”.

“Ci hanno detto le educatrici che i bambini dei due orfanatrofi erano due notti che non dormivano dall’emozione” – spiega –“anche a me era successa la stessa cosa, non avevo chiuso occhio”.

San Nicolaj

Finalmente, il 28 dicembre, Tommasi, travestito da San Nicolaj (il Babbo Natale ucraino), prima ha donato le mute ai ragazzini impegnati nel calcio e dopo si è recato nei due istituti che ospitano bimbi orfani, scappati dalla guerra e disabili fino ai cinquant’anni.

Non riesco a spiegare a parole quello che ho provato”  – dice Tommasi e i suoi occhi si bagnano di lacrime –  “I bambini mi saltavano addosso, erano felici. Ho dato loro la cioccolata e non sapevano più dove mettersela per non perderla. Come dei fulmini la mettevano in tasca, nelle maniche delle felpe e addirittura nei cappucci. Loro erano felici ed io lo ero di più”.

Dopo aver incontrato i bambini e avergli portato i saluti di “San Nicolaj”, Tommasi ha voluto omaggiare anche i militari coinvolti nella guerra. “A loro ho dato i panettoni” – ha detto – “e anche della cioccolata per ricaricarsi. Era un augurio da parte del Babbo Natale italiano, nella speranza che tutto ciò possa finire presto”.

Il ritorno

La felicità della mattinata trascorsa, però, l’indomani all’alba sparì e lasciò posto alla paura.

Ho capito di essere in paese di guerra quando, alle 6.30, è suonato l’allarme. 200 missili nemici erano partiti, eravamo in pericolo e dunque ci siamo dovuti spostare nel rifugio. I miei figli non sapevano dov’ero, l’unico che sapeva era mio cugino Ermes. A lui ho scritto dell’allarme e mi sono affidato alla Madonna”.

Passato il pericolo, nella tarda mattinata del 29 dicembre, il maresciallo dei poveri è ripartito. Un altro viaggio difficile che lo ha visto bloccato per undici ore alla frontiera ed arrivare a casa il 30 dicembre.

Non posso dire che è stata un’avventura facile ma posso affermare che è stata bellissima. Vedere tanti bambini felici, sapendo quello che devono affrontare tutti i giorni, mi ha riempito il cuore di gioia. Spero e prego che gli ucraini tornino alla vita normale che si meritano”.

Damiano Tommasi non si ferma qui. Sta già progettando un altro viaggio per Pasqua.