Decresce troppo lentamente l’inquinamento atmosferico nelle città italiane.
È questa la sintesi del rapporto Mal’aria di città 2023 di Legambiente, l’annuale analisi di Legambiente sullo stato dell’inquinamento atmosferico delle città italiane capoluogo di provincia.
Una notizia positiva arriva da Padova che inizia a non essere più presente nei primi posti della graduatoria e non in tutte le graduatorie degli inquinanti analizzati.
“ Il dato evidenzia – commenta l’assessore all’Ambiente Andrea Ragona – come ci sia una tendenza alla diminuzione dell’inquinamento che però non è ancora sufficiente perchè abbiamo dei valori ancora fuori dai limiti”
Nel 2022 la città ha sicuramente superato i limiti giornalieri di PM10, registrato più del doppio degli sforamenti consentiti, ma la situazione peggiore la troviamo a verona.
Nel rapporto vengono indicati gli ossidi di azoto prodotti prevalentemente dai mezzi a gasolio in cui Padova si trova nel podio ” E questo spiega anche il perché dell’accordo padano dove particolare attenzione è data all’ alimentazione di questo tipo di automobili”
Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, situazione ancora più critica: fuorilegge il 76% delle città per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 61% per l’NO2.
” L’amministrazione sta portando avanti politiche sempre più attente alla sensibilizzazione del tema. E i risultati li stiamo vedendo. – conclude l’Assessore – Ad esempio gennaio è stato il mese con meno sforamenti della storia, quindi si stanno ottenendo dei risultati. Dopodiché non sono sufficienti ma la direzione è quella giusta e dobbiamo continuare in questa direzione“Legambiente: “Per rendere le nostre città più vivibili e sostenibili, serve un cambio di passo e una maggiore attenzione da parte di Governo e amministrazioni locali. Ecco le nostre proposte: zone a zero emissioni, città 30 km all’ora, potenziamento del trasporto pubblico, elettrificazione autobus e sharing mobility”