giovedì, 28 Marzo 2024
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Padova, presentato il progetto “Quante Padove” che svela il cambiamento dei quartieri della città

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Il progetto sarà presentato venerdì 20 gennaio nella Sala degli Specchi a Palazzo Wollenborg

Capire come negli ultimi due secoli e mezzo la città di Padova si è sviluppata e come è cambiato il territorio in cui abitano. Partendo dall’area al di fuori delle mura, cercando di indagare alcuni dei quartieri dove in qualche modo accadono cose molto importanti per la città.

Ecco il progetto progetto ”Quante Padove” nato dai laboratori dell’insegnamento di Analisi del territorio del corso di laurea magistrale in Scienze storiche dell’Università di Padova, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei luoghi e della loro storicità in tutti i lettori, ma soprattutto nei più giovani, anche in vista di un loro protagonismo in prima persona nei quartieri che abitano.

Questo è un bellissimo documento –  commenta l’assessora al decentramento e ai quartieri Francesca Benciolini  – che dà centralità ai quartieri, che si avvale di un supporto tecnico molto importante e molto competente, un supporto tecnico, quello dell’Università, che però è entrata nei quartieri e in questa condivisione, sulla quale dobbiamo veramente orientarci, mette insieme città, ateneo per capire meglio chi siamo, chi siamo stati e cosa saremo”.

Non esiste una sola Padova, ma che ve siano molte, a scale differenti, con percorsi che, certo, si incrociano ma che godono di una loro propria e ben definita autonomia e personalità.

I laboratori

I laboratori, che hanno coinvolto ogni anno una ventina di studenti, sono stati costruiti con l’appoggio dei Tavoli di coordinamento dei quartieri Guizza, Arcella e Stanga, e in stretto collegamento con l’amministrazione comunale. Il gruppo di lavoro, oltre ai curatori, comprende la geografa Silvia Piovan, esperta di cartografia storica e di GIS. Gli autori dei capitoli e i curatori dei fascicoli sono sei giovani storici formatisi nel corso di laurea in Scienze storiche, e precisamente: Roberto Basso, Stella Gentilini, Giovanni Gomiero, Ludovico Maurina, Camillo Olivati, Gabriele Perin e Francesco Vezzani.

Padova è una città molteplice e che si costruisce nel tempo.  Di questi quartieri noi abbiamo cercato di ricostruire la storia in tanti modi, attraverso il lavoro di archivio e attraverso l’ascolto delle persone, delle Associazioni, delle Consulte dei Quartieri, e attraverso l’analisi cartografica abbiamo tentato di ricostruire una Padova su sette strati –  spiega il professor Andrea Pase, ideatore del progetto – Questi sette strati sono la carta del 1780, la “levata” austriaca, la prima levata dell’Istituto Geografico Militare (IGM), i successivi aggiornamenti dell’IGM stesso,  le foto aeree degli inizia degli anni 80 e infine le foto aeree del 2021. Tanti altri prima di noi ci hanno lasciato un patrimonio che è vivo e importante e attraverso anche questa cartografia è possibile oggi rivivere.

Il progetto sarà presentato venerdì 20 gennaio nella Sala degli Specchi a Palazzo Wollenborg, in Via del Santo 26, sede del Museo di Geografia. La presentazione è ingresso libero, ma è necessaria la prenotazione 

Progetti editoriali

Attraverso visite sul terreno, incontri con associazioni, interviste a testimoni privilegiati, studio di materiale bibliografico e archivistico, i gruppi nei quali gli studenti erano organizzati hanno affrontato diversi aspetti della storia e dell’attualità dei quartieri coinvolti.

Grazie al finanziamento, da parte del Rotary Club di Padova Centro, di piccole borse di studio rivolte ai giovani storici, usciti ormai dal loro percorso di studio, è stato possibile riprendere le intuizioni sviluppate nei laboratori per realizzare due prodotti editoriali strettamente collegati: i fascicoli cartografici dedicati alle quattro realtà e il volume, in uscita ad aprile, che conterrà, per ciascun contesto, un capitolo di approfondimento.

Tanto i fascicoli che il volume sono pensati come prodotti scientificamente fondati e rigorosi ma, insieme, programmaticamente rivolti ad un pubblico ampio. Si è immaginato anche un possibile loro uso nelle scuole e da parte delle associazioni che animano la vita culturale e sociale dei vari quartieri. L’obiettivo è accrescere la consapevolezza del luogo e della sua storicità in tutti i lettori ma soprattutto nei più giovani, anche in vista di un loro protagonismo in prima persona nei quartieri che abitano. 

I fascicoli cartografici 

I fascicoli raccolti sono in grande formato (A2), per consentire una migliore presentazione dell’apparato cartografico. Sono quattro, dedicati ognuno a diverse realtà della città di Padova, tutte poste al di fuori delle Mura cinquecentesche.

Ogni fascicolo è composto da sette carte, alla scala della realtà urbana esaminata (quartiere intero, rioni, specifiche unità urbane), cronologicamente disposte dal 1780 (Gran Carta del Padovano del Rizzi Zannoni) fino ad un’immagine satellitare attuale, passando per una levata austriaca, diverse edizioni delle tavolette IGM e le foto aeree degli anni ’80 del Novecento.

Per ogni carta sono stati selezionati tre episodi di repeat cartography, ovvero tre “brani” del tessuto territoriale per i quali si propone un confronto diretto tra la rappresentazione storica e la situazione attuale. A corredo dei tre episodi sono presentate immagini e fotografie della realtà selezionata

I fascicoli sono pensati in modo tale da poter essere usufruiti sia ai fini di una consultazione rapida o di una lettura analitica a livello individuale, sia per un lavoro collettivo (nelle scuole o nelle associazioni), sia infine per essere esposti come una piccola “mostra”, capace di evidenziare le trasformazioni territoriali nel tempo. La collaborazione dell’Istituto Geografico Militare accresce il valore dell’esperimento compiuto, reso possibile anche grazie all’appoggio del Comune di Padova e al sostegno della Fondazione Cariparo.