venerdì, 29 Marzo 2024
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Questura di Venezia: un 2022 di azioni a difesa del territorio

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La Questura di Venezia fa il bilancio di un anno in prima fila contro il degrado

Il Questore di Venezia, Maurizio Masciopinto
Il Questore di Venezia, Maurizio Masciopinto

Il Questore di Venezia, Maurizio Masciopinto ha fatto il bilancio di un 2022 di grande impegno per gli uomini delle Forze dell’Ordine nel territorio. L’attenzione del “numero uno” della sicurezza veneziana si è concentrata su di un set di strumenti forse meno conosciuti ma certamente centrali per la vita delle nostre città. Dopo due anni di Covid, infatti, uno dei fenomeni che si registrano con maggiore frequenza in tutti i territori sono quelli legati ad azioni di vandalismo, risse, attività micro-criminali particolarmente impattanti per sull’ordine pubblico e sulla serenità dei residenti e molto spesso commessi da “bande” di giovani e giovanissimi.

L’anno che si sta per concludere – i dati ovviamente non tengono ancora conto di quanto sta accadendo nel mese dicembre – il Questore  Masciopinto ha emesso 58 avvisi orali, 171 fogli di via, 104 daspo, 46 dacur (divieto di accesso a specifiche aree urbane) e 124 ammonimenti.

Come si può facilmente intuire i dati sono in significativo aumento segno di una tendenza in atto nelle nostre città, ma anche e soprattutto dell’azione  preventiva della questura di Venezia. Gli “strumenti” adottati, infatti, si configurano come misure di carattere amministrativo, non penale, emanati nei confronti di soggetti considerati socialmente pericolosi, anche in assenza di evidenza di reati e relative condanne. In questo senso, prima che si celebrino eventuali processi chi “disturba” viene immediatamente allontanato.

Il foglio di via obbligatorio ha avuto risultati significativi in particolar modo nel periodo estivo: sono stati allontanati soggetti che si erano insediati nelle località del litorale con lo scopo di commettere furti, spaccio o rapine.

Non solo: dei 171 emessi nel 2022 (+40% rispetto all’anno precedente, quando furono 122), 84 riguardano l’attività che ha portato all’identificazione dei partecipanti ad un rave party avvenuto nel mese di gennaio a Concordia Sagittaria.

Anche il numero di daspo è cresciuto notevolmente (104, +1.200% rispetto al 2021). I provvedimenti hanno riguardato ultrà che hanno tenuto comportamenti violenti e pericolosi per l’ordine pubblico, in particolare una trentina nell’ambito della partita al Penzo tra Venezia e Bologna delle quali si ricordano le numerose rissa tra le calli, altri 15 in occasione di Venezia Cagliari e 27 in occasione dell’incontro Venezia Genoa.

Capitolo “Baby Gang”: la morte del giovane Willy Monteiro Duarte ha portato all’ideazione di uno specifico strumento, il cosiddetto “daspo Willy”. Il questore ha emesso, nel 2022, 24 provvedimenti di questo tipo applicati a giovani, in alcuni casi minorenni, che hanno creato allarme sociale in zone turistiche e in centri cittadini interessati dalla movida. Nove di questi hanno colpito una baby gang che operava a Jesolo, i cui componenti provenivano dalle aree padovane; altri 6 un gruppetto che si è reso protagonista, recentemente, di episodi violenti nel centro di Mirano con taglieggiamenti, rapine e aggressioni ai danni di giovanissimi studenti.

Vanno menzionate, inoltre, le misure di contrasto al fenomeno della violenza contro le donne. In questo ambito esistono l’ammonimento per atti persecutori e quello per atti di violenza domestica: il primo scatta solo a seguito di richiesta della vittima, il secondo può nascere su iniziativa del questore. Ne sono stati emessi 70 nel 2021, mentre per l’anno in corso sono 124 (+70%), di cui 50 per atti persecutori e 74 per violenza domestica.

C’è poi il capitolo delle misure di prevenzione patrimoniale, che ha portato a recuperare beni illecitamente acquisiti da soggetti individuati, pari a 2 milioni di euro nel 2021, mentre nel 2022 è in fase di definizione da parte del Tribunale di Venezia la proposta di confisca di beni per un totale di 1,5 milioni.

Infine l’attività dell’Ufficio minori della divisione polizia anticrimine di Venezia, che ha gestito e collocato in strutture idonee 62 minorenni stranieri che si sono presentati in questura dopo essere fuggiti dal proprio paese di origine senza familiari. Altri 83 sono scappati dalla guerra in Ucraina.