venerdì, 29 Marzo 2024
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Rovigo, Aretusini: “Rottamazione delle cartelle esattoriali? Una battaglia politica evitabile”

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L’attacco del consigliere leghista di Rovigo all’amministrazione comunale sul tema delle cartelle esattoriali

“Una battaglia politica, evitabile, evitabilissima, che l’amministrazione comunale di Rovigo sta combattendo, per rappresaglia puramente ideologica contro il Governo, sulla pelle dei cittadini”. E’ questo il giudizio che il gruppo consiliare Lega di Rovigo, guidato da Michele Aretusini, unitamente alla lista di Monica Gambardella con il consigliere comunale Antonio Rossini, dà della decisione di non accettare la “rottamazione delle cartelle esattoriali” riguardanti le multe e i tributi comunali (Imu, Tari e Tosap), presa dall’amministrazione comunale di Rovigo. Una volontà tradotta in una proposta di deliberazione che andrà in commissione venerdì 27 gennaio.

“Un diniego – spiega la nota del gruppo Lega – puramente politico, al quale stiamo assistendo, a livello nazionale, da parte di numerose amministrazioni di centrosinistra, compresa quella di Gaffeo e dei suoi civici. Una scelta senza alcun senso, dal momento che stiamo parlando di somme sotto i mille euro, per multe o tributi non versati tra il 2000 e il 2015, mai conteggiate nei bilanci comunali in quanto considerate, di fatto, inesigibili. In sostanza, si parla di somme che il Comune non ha mai messo in conto di recuperarle anche solo per equità rispetto i cittadini virtuosi. Nonostante questo, per pura rappresaglia contro il Governo, che intende venire invece incontro agli Italiani, in questo difficilissimo momento, ha deciso di bloccare la rottamazione delle cartelle di sua competenza”.

“In questa maniera, tra l’altro – chiude la comunicazione – viene creata, per motivi puramente politici e propagandistici, una disparità tra quanti hanno debiti con la Agenzia delle Entrate in genere, ente che pubblicizza sui propri canali la possibilità della rottamazione, e coloro che, invece, debbono somme ai Comuni del centrosinistra. Un bruttissimo segnale che, ancora una volta, marca con chiarezza la distanza tra questa tipologia di amministratori e la cittadinanza”.

“Il sindaco parla, pomposamente, di ‘giustizia sociale’. Consentiteci di non crederci. Se così fosse stato, quei soldi si sarebbero recuperati in precedenza. Invece, poco è stato fatto. Quei soldi neppure sono mai stati messi a bilancio negli anni, proprio perché si sapeva che non sarebbero mai tornati. E proprio ora, che il Governo decide, in un momento marcato dalla inflazione, di difficoltà economica per le bollette, mutui e affitti, di prendere la strada della pace fiscale, il sindaco e la sua amministrazione ci vengono a parlare di una battaglia di ‘giustizia sociale’. ‘Ma mi faccia il piacere’, direbbe il grande Totò! Questa è una battaglia politica, senza senso, tra l’altro, sulla pelle dei cittadini!”.