Quella dei reali fu una visita privata ai monumenti palladiani accompagnati da Agnelli e sua moglie

Una visita privata, privatissima. Pochi amici, vietati i fotografi. Una tappa vicentina per ammirare gli affreschi dei Tiepolo e per accompagnare una sua amica, la regina Beatrice d’Olanda ad ammirare le ville palladiane. È il 24 marzo 1990. Sono le tre di pomeriggio. Gianni Agnelli e la moglie Marella hanno appuntamento con i reali d’Olanda sullo spiazzo davanti a villa Valmarana ai Nani. Assieme ai coniugi Agnelli ci sono alcuni loro amici torinesi. Il gruppo olandese, più nutrito, ha appena finito di pranzare allo Scudo di Francia. Gli olandesi sono arrivati in mattinata, guidati da Paolo Viti, allora direttore di quel palazzo Grassi a Venezia che da pochi anni proprio la Fiat ha restaurato – su progetto di Gae Aulenti – e rilanciato nel grande circuito internazionale delle mostre d’arte.
Paolo Viti è l’organizzatore della giornata vicentina dei reali olandesi e chiama Fernando Rigon, allora direttore dei musei vicentini ma soprattutto amico da lunga data, a fare da eccezionale guida alla principessa d’Olanda e al marito Klaus. Assieme a loro c’è anche il direttore del Rijksmuseum di Amsterdam, uno dei più importanti musei del mondo, non fosse altro per la Ronda di notte di Rembrandt.
La visita dei reali d’Olanda a Vicenza, che richiama in città anche gli Agnelli, è a carattere assolutamente privato. Sono turisti non per caso e motivati dall’interesse artistico. Ma tutto si deve svolgere in gran segreto. Solo così si può dribblare il rigido protocollo che avrebbe imbavagliato tutto e disseminato di polizia ogni angolo di Vicenza. Perfino il sindaco di allora, Antonio Corazzin, per rispettare la riservatezza della visita non può andare ad accogliere di persona gli illustri ospiti, ma farà trovare alla principessa Beatrice una lettera di benvenuto al teatro Olimpico.
L’incontro tra Beatrice d’Olanda e Gianni Agnelli avviene a villa Valmarana ai Nani, accolti dai padroni di casa, Tommaso, Angelo e Maria Sofia di Valmarana. Accompagnati da Fernando Rigon, gli Agnelli e i principi d’Olanda restano incantanti davanti agli affreschi del Tiepolo. Del resto, Gianni Agnelli ha una passione speciale per Tiepolo: nella sua collezione d’arte, infatti, c’è L’alabardiere del grande maestro veneto, che adesso fa parte di quella donazione della famiglia Agnelli alla città di Torino che è esposta in una sezione del Lingotto ristrutturato da Renzo Piano.
A villa Valmarana Gianni Agnelli – come la regina d’Olanda – resta affascinato dagli affreschi del Tiepolo e sommerge Fernando Rigon di un’infinità di domande. Da villa “Ai Nani” il gruppo passa alla vicina “Rotonda”, ove è accolto da Lodovico e Barbara di Valmarana. Ma per la regina d’Olanda e i suoi amici la tappa vicentina non si conclude lì: la visita prosegue a palazzo Chiericati e al museo civico (che era ancora in fase di sistemazione definitiva), alla Basilica palladiana, a palazzo Porto Festa, al teatro Olimpico e al tempio di Santa Corona.
A Santa Corona, sempre accompagnata da Fernando Rigon, Beatrice d’Olanda sale perfino sui ponteggi per ammirare da vicino il restauro dell’altare ove è custodito il “Battesimo di Gesù” di Vincenzo Bellini, opera dello scultore Rocco da Vicenza. Quell’azzardo il protocollo reale non l’avrebbe mai consentito. E l’attuale regina d’Olanda si sarebbe persa il capolavoro del Bellini visto da vicino.
Ne Vicentino Gianni Agnelli tornò nel 1994, esattamente a Valdagno per le celebrazioni del centenario della nascita di Gaetano Marzotto.