“Se Vicenza vuole diventare città universitaria deve badare alle esigenze degli studenti”

Sulla chiusura per lavori di palazzo Costantini (di cui si può leggere qui) dopo Leonardo Nicolai di Coalizione civica, protestano anche gli studenti: “È rimasto chiuso palazzo Costantini nell’ultima settimana e mezzo – si legge in una nota – per una decisione dettata dalla programmazione di lavori di arredamento che ha messo in difficoltà molti studenti, a causa dell’impossibilità di sfruttare gli spazi per studiare nel mezzo della sessione d’esami delle università di Padova e Verona.
«La decisione di chiudere Palazzo Costantini, che ospita 118 posti per studiare, in piena sessione dimostra per l’ennesima volta la volontà del Comune di ignorare le necessità della comunità studentesca – dichiara Domenico Ciro Amico, senatore accademico dell’università di Padova – Mi sembra assurda la totale noncuranza nello scegliere il periodo in cui fare i lavori di arredamento, soprattutto in una città in cui gli spazi per studiare sono già carenti».
«Studiare in una sede distaccata dell’università vuol dire scontrarsi con la costante mancanza di servizi e spazi dedicati agli studenti – dichiara Filippo Schiavon, studente di ingegneria nella sede di Vicenza e rappresentante degli studenti alla Scuola di ingegneria Unipd. «Questo episodio – aggiunge – evidenzia ancora di più quanto sia necessario ripensare alla città e al ruolo degli studenti. Se Vicenza vuole davvero diventare una città universitaria e non solo un polo di passaggio, deve avere anche il coraggio di coinvolgere i rappresentanti degli studenti ed investire nel diritto allo studio. L’amministrazione non può ignorare i nostri bisogni: servono più spazi di studio e di aggregazione, ma anche banalmente mense e residenze»