L’area dell’ex cava oggetto di nuove segnalazioni. Il consigliere Francesco Miazzi di Monselice Ambiente e Società ha richiesto una verifica sulla legittimità delle autorizzazioni concesse
Cava Solana di nuovo sul tavolo della discussione a Monselice. Nelle scorse settimane, infatti, Francesco Miazzi di Monselice Ambiente e Società ha inoltrato agli organi competenti una richiesta di verifica sulla legittimità di un’autorizzazione concessa alla ditta Veronese Impianti Spa, proprietaria del sito. Autorizzazione che riguarda l’eventuale asportazione di materiali dal sito. A completare il quadro della situazione ci sarebbero anche delle fotografie scattate sul luogo che dimostrerebbero la presenza di ammassi rocciosi ai lati della cava e il trasporto di materiali da parte di autocarri fuori dalla stessa. Scatti che restituiscono un’immagine su cui, secondo il consigliere di Monselice Ambiente e Società, sarebbe giusto e doveroso indagare.
“Il Piano Cave classifica l’ex cava Solana come cava abbandonata per la quale sono previsti solo interventi classificati del tipo Co2, cioè di conservazione attiva” ha specificato Francesco Miazzi “interventi che devono essere attuati senza prelievi di materiale”. Non è la prima volta che Miazzi, con il suo gruppo, si fa portavoce della questione tanto che già nel marzo dello scorso anno aveva presentato un’istanza a Palazzo Tortorini, Ente Parco Colli Euganei, Comando Stazione CC Nucleo Forestale Monselice, Regione Veneto, Consorzio di Bonifica Adige Euganeo, Avepa e alla Soprintendenza. Non avendo ricevuto risposte, ha deciso di procedere con una nuova segnalazione inoltrandola questa volta anche alla Procura. Il progetto della ditta Veronese Impianti spa, da realizzarsi in 12 anni, è suddiviso in tre stralci funzionali: riempimento del bacino di cava con l’apporto di materiale di scavo per più di 165 metri cubi a cui seguirà la realizzazione di un sistema di drenaggio e di un invaso artificiale per la raccolta delle acque di scolo.
Infine, al termine dei lavori, è prevista la piantumazione di un uliveto. Piantumazione che, però, sembra essere già iniziata. “Abbiamo ripetutamente chiesto che agli organi preposti verificassero l’attendibilità delle segnalazioni che ci sono state inviate e quindi la regolarità delle attività in atto nella cava, anche alla luce della piantumazione degli ulivi, prevista in progetto al termine dell’opera” ha aggiunto il consigliere di Monselice Ambiente e Società “Si è già concluso il primo stralcio che doveva essere terminato nel 2025? O sono addirittura conclusi anche il secondo e il terzo stralcio che dovevano terminare rispettivamente nel 2029 e nel 2033?”. Domande che, almeno per il momento, non hanno trovato risposta.
Martina Toso