lunedì, 5 Giugno 2023

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Giovane morto al lavoro a Venezia, Baldin (M5S): “Per quanto ancora potremo tollerare questo orrore?”

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Baldin (M5S): “A Venezia boom di infortuni e pochi tecnici Spisal. Un altro giovane morto al primo giorno di lavoro”

“Morire a trent’anni in un magazzino il primo giorno di lavoro è inaccettabile. Per quanto ancora potremo tollerare questo orrore? I dati 2022 fotografano una regione, il Veneto, tra le poche dove i morti sul lavoro sono aumentati invece che diminuire e nel Veneziano le denunce d’infortunio all’Inail sono salite da 11.334 nel 2021 a 15.229 nel 2022, riportando un aumento con un +34%”. Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto, esprime solidarietà ai familiari e ai colleghi di Marian Nicolae Holban, deceduto dopo alcuni giorni passati a lottare tra la vita e la morte.

“Saranno la procura e lo Spisal ad accertare la dinamica dei fatti, anche se nulla potrà cancellare il dolore e la rabbia per l’ennesima morte in un luogo di lavoro. Viene da chiedersi poi il perché di tanti infortuni nel primo giorno di lavoro, forse molti di quei lavoratori erano già in servizio ma senza regolare contratto, – osserva Baldin – A Venezia lo scorso anno secondo gli Open Data INAIL sono morti 22 lavoratori, quattro in più dell’anno precedente. La Regione del Veneto, con il Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, si era impegnata a rafforzare gli organici degli Spisal, tuttavia a livello regionale mancano ancora almeno un centinaio di professionisti. Sarebbe questa una Regione che investe nella sicurezza per il lavoro? Secondo gli ultimi dati disponibili e aggiornati al 30 novembre 2022, il personale in servizio nello Spisal di Venezia è fermo a 41 unità, quando la richiesta di personale da parte dell’Azienda Ulss 3 Serenissima è di 69 unità e il fabbisogno autorizzato dalla Regione è di 55. Ancora peggio nell’Azienda Ulss 4 Veneto orientale, dove tra medici, infermieri e tecnici della prevenzione, i professionisti sono soltanto 12 a fronte di una richiesta complessiva più che doppia, pari a 25, e di un fabbisogno di 18 unità autorizzato dalla Regione. Senza personale è difficile fare i controlli e investire in prevenzione”, conclude Baldin.

 

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