Candidati a confronto. Affitti degli immobili troppo cari e Treviso si sta progressivamente svuotando
Nel centro storico si sta assistendo a un progressivo svuotamento degli immobili da parte delle attività commerciali. Quali politiche intende adottare per provare a invertire il trend in una città a vocazione prettamente turistica?
Mario Conte: “Le azioni devono andare in una duplice direzione: sostegno e sensibilizzazione. Il sostegno è alla base del Bando Rilancio e del Treviso 4 Change, dai contributi a fondo perduto per le nuove aperture nei negozi sfitti ai finanziamenti a tasso agevolato tramite il sistema di contributi ai cofidi. Un’altra forma di sostegno sta nell’attrattività, vale a dire nella promozione congiunta con partner internazionali (come con Ryanair) e di eventi particolarmente accattivanti, per attirare visitatori nel territorio. La sensibilizzazione è un’azione rivolta ai proprietari: partendo dal presupposto che i contratti di affitto e locazione riguardano i privati, è fondamentale il dialogo con i sindacati di settore affinché si creino le condizioni migliori per fare impresa e investire”.
Giorgio De Nardi: “Quello dell’affitto è un grosso problema. Le amministrazioni non hanno possibilità di intervento sui contratti di locazione stipulati fra privati ma la politica ha un compito fondamentale: far rinascere Treviso, animandola tutto l’anno con manifestazioni internazionali e ripopolando il centro cittadino di famiglie e giovani. Grazie alle proprie attrazioni e al proprio posizionamento geografico la città può diventare un riferimento internazionale del turismo sostenibile e responsabile; dobbiamo perciò valorizzare e riorganizzare l’offerta naturalistica, enogastronomica, cicloturistica e artistica. Vogliamo custodire e sviluppare tramite processi di partecipazione civica, nel centro e nei quartieri, le tradizioni sportive e culturali di cui è ricca e definire il Piano Culturale coinvolgendo istituzioni e associazioni. L’afflusso costante dall’esterno stimolerà l’economia cittadina e i ricavi delle attività commerciali potranno ritornare a fiorire”.
Maurizio Mestriner: “Le amministrazioni degli ultimi 15 anni hanno privilegiato i grandi centri commerciali nella prima periferia, hanno svuotato il centro dai clienti, è rimasta solo la vetrina, ma ora la bella vetrina è rimasta vuota. Il Comune non può intervenire nella contrattazione privata ma può costituire una consulta delle attività immobiliari commerciali in centro, con le associazioni di proprietari di immobili, agenzie immobiliari e imprenditori, tentando di riequilibrare il tessuto commerciale. Bisogna riportare anche un senso di sicurezza nel centro: il clima violento rende meno attraente per il consumatore venire a Treviso. Questa giunta di destra ha fatto tante promesse, sulla sicurezza più di tutte, ma dopo cinque anni il risultato è sconfortante”.
Nicolò Rocco: “Treviso turistica è una grandissima risorsa e siamo orgogliosi che negli ultimi dieci anni la nostra città stia vivendo questo interesse di piccolo gioiello vicino a Venezia. In questa direzione possiamo fare ancora di più e un grande ruolo lo avrà una generazione di imprenditori giovane e innovatrice. Però il turismo non basta. Se le funzioni che tengono viva una città tutto l’anno se ne vanno dal centro storico o un ragazzo di trent’anni è costretto a comprare casa a Villorba o Carbonera la città si impoverisce. Dall’altra per quanto riguarda gli esercizi commerciali non abbiamo grandi leve sugli affitti, possiamo solo pensare a sgravi, in particolare su plateatici e rifiuti. Sento dire da dieci anni che va aperto un tavolo con Contarina, è giunto il momento di prendere carta e penna e farlo”.