venerdì, 29 Marzo 2024
HomeElezioniAmministrative Treviso, le attività commerciali se ne vanno dal centro? Le proposte...

Amministrative Treviso, le attività commerciali se ne vanno dal centro? Le proposte per invertire il trend

Tempo di lettura: 3 minuti circa

Candidati a confronto. Affitti degli immobili troppo cari e Treviso si sta progressivamente svuotando

Nel centro storico si sta assistendo a un progressivo svuotamento degli immobili da parte delle attività commerciali. Quali politiche intende adottare per provare a invertire il trend in una città a vocazione prettamente turistica?

Mario Conte: “Le azioni devono andare in una duplice direzione: sostegno e sensibilizzazione. Il sostegno è alla base del Bando Rilancio e del Treviso 4 Change, dai contributi a fondo perduto per le nuove aperture nei negozi sfitti ai finanziamenti a tasso agevolato tramite il sistema di contributi ai cofidi. Un’altra forma di sostegno sta nell’attrattività, vale a dire nella promozione congiunta con partner internazionali (come con Ryanair) e di eventi particolarmente accattivanti, per attirare visitatori nel territorio. La sensibilizzazione è un’azione rivolta ai proprietari: partendo dal presupposto che i contratti di affitto e locazione riguardano i privati, è fondamentale il dialogo con i sindacati di settore affinché si creino le condizioni migliori per fare impresa e investire”.

Giorgio De Nardi: “Quello dell’affitto è un grosso problema. Le amministrazioni non hanno possibilità di intervento sui contratti di locazione stipulati fra privati ma la politica ha un compito fondamentale: far rinascere Treviso, animandola tutto l’anno con manifestazioni internazionali e ripopolando il centro cittadino di famiglie e giovani. Grazie alle proprie attrazioni e al proprio posizionamento geografico la città può diventare un riferimento internazionale del turismo sostenibile e responsabile; dobbiamo perciò valorizzare e riorganizzare l’offerta naturalistica, enogastronomica, cicloturistica e artistica. Vogliamo custodire e sviluppare tramite processi di partecipazione civica, nel centro e nei quartieri, le tradizioni sportive e culturali di cui è ricca e definire il Piano Culturale coinvolgendo istituzioni e associazioni. L’afflusso costante dall’esterno stimolerà l’economia cittadina e i ricavi delle attività commerciali potranno ritornare a fiorire”.

Maurizio Mestriner: “Le amministrazioni degli ultimi 15 anni hanno privilegiato i grandi centri commerciali nella prima periferia, hanno svuotato il centro dai clienti, è rimasta solo la vetrina, ma ora la bella vetrina è rimasta vuota. Il Comune non può intervenire nella contrattazione privata ma può costituire una consulta delle attività immobiliari commerciali in centro, con le associazioni di proprietari di immobili, agenzie immobiliari e imprenditori, tentando di riequilibrare il tessuto commerciale. Bisogna riportare anche un senso di sicurezza nel centro: il clima violento rende meno attraente per il consumatore venire a Treviso. Questa giunta di destra ha fatto tante promesse, sulla sicurezza più di tutte, ma dopo cinque anni il risultato è sconfortante”.

Nicolò Rocco: “Treviso turistica è una grandissima risorsa e siamo orgogliosi che negli ultimi dieci anni la nostra città stia vivendo questo interesse di piccolo gioiello vicino a Venezia. In questa direzione possiamo fare ancora di più e un grande ruolo lo avrà una generazione di imprenditori giovane e innovatrice. Però il turismo non basta. Se le funzioni che tengono viva una città tutto l’anno se ne vanno dal centro storico o un ragazzo di trent’anni è costretto a comprare casa a Villorba o Carbonera la città si impoverisce. Dall’altra per quanto riguarda gli esercizi commerciali non abbiamo grandi leve sugli affitti, possiamo solo pensare a sgravi, in particolare su plateatici e rifiuti. Sento dire da dieci anni che va aperto un tavolo con Contarina, è giunto il momento di prendere carta e penna e farlo”.

Le più lette