Il sindaco Gianluigi Naletto risponde ad una interrogazione del gruppo “Il Ponte del Dolo”
La situazione dell’ospedale di Dolo rimane al centro dell’attenzione delle forze politiche locali ed il sindaco Gianluigi Naletto lo ha ribadito fermamente. “Il ritorno alla funzionalità pre pandemica dell’ospedale dolese è una priorità per la comunità non solo della Riviera ma anche dell’intero territorio dell’Ulss 3 Serenissima”. Il primo cittadino del capoluogo rivierasco ha così risposto anche un’interrogazione che gli è stata posta dal gruppo consiliare “Il Ponte del Dolo” sulla situazione del punto nascite partendo e commentando, in primis, i recenti dati sulle liste d’attesa diffusi dalla stessa Ulss veneziana.
“Le prestazioni specialistiche ambulatoriali e gli screening sono in recupero rispetto alla lunga lista d’attesa prodotta nei tre anni di pandemia Covid19, – ha sottolineato il sindaco Naletto -. Ma è ancora lontana, però, la risposta all’accumulo di tutte le richieste di ricovero ospedaliero, al di sotto di ben 22 punti rispetto alla media regionale. Un dato che manifesta ancor oggi in tutti i suoi effetti penalizzanti per la cittadinanza – ha proseguito nella sua analisi Naletto. La scelta discutibile’ di dedicare durante la pandemia il nostro ospedale a hub covid provinciale. Nonostante l’impegno della direzione generale nel recuperare l’originaria efficienza ante pandemia, per l’ospedale dolese è necessario concentrare maggiore energia d’investimento in termini di risorse umane e strumentali per azzerare le liste d’attesa, ancora purtroppo significative nell’intero territorio dell’azienda socio-sanitaria Serenissima”.
“I dati diffusi sui ritardi delle prestazioni ospedaliere erogate – ha ulteriormente sottolineato Gianluigi Naletto – testimoniano il fondamentale ed imprescindibile ruolo del nosocomio dolese, sia sul versante degli interventi chirurgici, sia sull’attività specialistica ambulatoriale, oltre a quella di screening e di presa in carico delle prestazioni di controllo dei pazienti”.
Insomma, l’Ulss 3 Serenissima non può fare a meno dell’ospedale di Dolo. Quindi l’appello del sindaco alla Regione, ente competente in materia, è di investire nella programmazione sanitaria ospedaliera dolese ripristinando la sua piena funzionalità, oggi non ancora raggiunta nell’attuazione delle schede ospedaliere in vigore, in particolare anche per quanto riguarda all’area materno-infantile di cui l’ospedale di Dolo è stato privato e per la quale la Regione sembra voler investire soprattutto nell’ospedale di Mirano, recentemente è stato disposto un finanziamento di 16 milioni di euro ma che, tuttavia, “non ha visto l’esplosione di nascitecome ci si poteva attendere dopo la chiusura dello stesso reparto a Dolo”.
Lino Perini