Boaretto: “Ero pronto ad investire su questo territorio, con la costruzione di un’altra grande piscina avveniristica”. Mortandello: “Auspichiamo che il progetto venga ripresentato con le corrette modalità”
Il Tar dà ragione al Comune di Montegrotto. L’ampliamento di Y-40, la piscina in acqua termale più profonda del mondo, si può fare solo attraverso un accordo pubblico-privato. Il titolare, Emanuele Boaretto, però non ci sta e annuncia che il progetto a queste condizioni salta, rinunciando ad un’operazione da 10 milioni di euro per la costruzione poi di qualcosa di unico al mondo. Il Tar di Venezia ha respinto il ricorso contro l’atto dell’ufficio tecnico di Montegrotto Terme che aveva bocciato il progetto di ampliamento del complesso comprendente l’Hotel Millepini e la piscina Y-40 di proprietà di Emanuele Boaretto con una procedura diversa, che non comprendeva alcun beneficio per la collettività. Il ricorso era stato presentato dal titolare dell’area, la Trachite Euganea di Fabio Licenza che si era visto bocciare dal Comune un progetto di riconversione della zona adiacente la cava di Turri, mediante la demolizione dei manufatti produttivi esistenti e la nuova costruzione di strutture turistiche-ricettive, commerciali, ricreative e sportive.
“Ora salta tutto”, dice senza mezzi termini Boaretto. “Non acquisto l’area, anche perché nell’accordo con Licenza c’era la clausola che l’operazione era vincolata all’accoglimento del progetto, così come era stato presentato. Spiace, perché ero pronto ad investire ancora una volta su questo territorio, con la costruzione di un’altra grande piscina, dove si sarebbe potuto nuotare in mezzo ai pesci, di un acquario e di un’altra cosa avveniristica, unica al mondo. Peccato, Montegrotto poteva avere una nuova eccellenza che come Y-40 avrebbe fatto girare il nome delle terme più volte sulle TV e giornali senza spendere un euro. Tutto questo aggiunto ai posti di lavori che ne sarebbero scaturiti. Tutto questo per l’amministrazione non basta. Non se ne parla di regalare un’opera pubblica al comune. Vuole di più, anche in questo momento storico che il governo fa di tutto per dare incentivi e far ripartire l’economia. Meglio progettare piscine all’estero dove facilitano gli investimenti”.
Il sindaco Riccardo Mortandello non si scolla dalla sua posizione. “Da sempre –afferma – abbiamo spiegato che non siamo contrari al progetto, che anzi è interessante sia in termini di riqualificazione di aree ora dismesse, sia per il completamento del fronte ovest dell’esistente piazza Libertà. È chiaro che il comune favorisce ogni iniziativa del territorio che potenzi e migliori l’offerta turistica e termale e riqualifichi aree di attività dismesse. In questo caso però il progetto presentato al comune non era conforme alle disposizioni normative e al vigente Piano regolatore generale comunale in termini di procedura amministrativa”.
“Ora che il Tar ha chiarito che la bocciatura del Comune era assolutamente legittima – conclude, – auspichiamo che il progetto venga tempestivamente ripresentato con le corrette modalità, impegnandoci ad una celere approvazione, al fine di vedere realizzato questo intervento, garantendo il corretto beneficio pubblico”
Federico Franchin